(Adnkronos) - "Da giovane il mio rapporto con lui era critico perche' non ero il figlio ubbidiente che avrebbe voluto, ero ribelle. Sono poi stato vicino a lui fino alla sua morte e non per mia scelta", ha detto. Ha ribadito di avere conosciuto la famiglia Bosio: "mio fratello Sergio frequentava per un periodo una delle due sorelle". Prima di Massimo Ciancimino, chiamato dal pm Lia Sava, sono stati ascoltati in aula i due fratelli del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino, Sergio Ciancimino, che negli anni Ottanta era stato fidanzato per breve tempo con la figlia della vittima, Silvia Bosio, e Giovanni Ciancimino. Sergio Ciancimino, oggi notaio a Milano, ha ribadito in aula di avere avuto "un pessimo rapporto con il padre" Vito Ciancimino. "Dopo la laurea mi trasferii a Roma e poi a Milano". Dice di non ricordare di avere mai accompagnato l'allora fidanzata Silvia Bosio al Costa Verde, un albergo di Cefalu' (Palermo). La figlia di Bosio aveva, invece, detto ai pm di esserci andata con Sergio e li' si rese conto dell'importanza e del potere di Vito Ciancimino che riceveva decine di persone, tutti in fila per incontralo. In un'altra circostanza, sempre secondo Silvia Bosio, Vito Ciancimino le avrebbe detto, poco dopo l'omicidio del padre: "Tuo padre se l'e' cercata". Sempre Sergio Ciancimino ha sostenuto in aula di non ricordare di avere portato Silvia Bosio nella sua abitazione. Circostanza smentita invece dal fratello Giovanni in aula: "ricordo che Silvia venne a casa nostra in via Danae, dove la sera proiettavamo dei film e c'erano dalle trenta alle quaranta persone". Giovanni ha poi confermato che il fratello Sergio non si sarebbe parlato con il padre per "dieci anni".