Roma, 18 gen. (Adnkronos) - Le pelli di leopardo e di serpente, i carapaci di tartaruga, l'avorio delle zanne d'elefante, coralli, conchiglie: sono fra i reperti provenienti dalle operazioni di polizia giudiziaria compiute dal servizio Citesa del Corpo Forestale e che ora troveranno una sede espositiva permanente, all'interno del Bioparco di Roma, per l'apertura oramai prossima del primo Museo permanente del crimine ambientale, unico nel suo genere non solo in Italia ma in tutta l'Europa. "Fa parte del nostro dna - spiega il capo del Corpo Forestale, Cesare Patrone - Il nostro compito e' proteggere gli animali ma anche educare le persone, a cominciare dai piu' giovani, al rispetto della natura, mostrando in questo caso gli scempi che vengono compiuti contro gli animali solo a fini di lucro da commerci illegali. I controlli in Italia ci sono e funzionano; ma la repressione di un reato ambientale e' sempre legata a una funzione anche educativa". "E' un valore aggiunto alla proposta del Bioparco - sottolinea il presidente della fondazione, Federico Coccia, presentando l'iniziativa nella Sala degli Elefanti di quello che in passato era conosciuto come il Giardino Zoologico di Roma - I bambini e gli adulti che lo visitano potranno conoscere anche un'altra realta' legata al mondo animale, ovvero quella negativa dei crimini che vengono commessi dall'uomo nei loro confronti". (segue)