Milano, 29 gen. - (Adnkronos) - In tutto il mondo, almeno 13.600 miliardi di dollari di asset sono gestiti integrando nella strategia di investimento considerazioni di natura ambientale, sociale e di governo societario. L'investimento sostenibile rappresenta il 21,8% dell'ammontare complessivo degli asset gestiti dagli operatori finanziari, dato che evidenzia l'importanza del settore Rsi (Sustainable and Responsible Investment, ovvero l'investimento sostenibile) nell'arena globale. Quello europeo è, per dimensione, il mercato più grande e rappresenta il 65% degli asset gestiti secondo criteri Sri in tutto il mondo. Insieme a Usa e Canada, l'Europa rappresenta il 96% degli Sri AuM (Asset under management) globali. A fotografare lo stato dell'arte nel settore è il primo rapporto internazionale della Global Sustainable Investment Alliance (Gsia) dedicato a dimensioni e trend del mercato dell'investimento sostenibile, dai titoli azionari a quelli a reddito fisso, dai fondi hedge alla microfinanza. La "Global Sustainable Investment Review 2012", redatta in collaborazione con AfricaSif.org e Japan Sif, rappresenta il primo tentativo di fare convergere in un unico rapporto i risultati degli studi di mercato condotti in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Asia ed Africa. La pubblicazione del report coincide anche con il lancio ufficiale della Global Sustainable Investment Alliance e del sito web istituzionale www.gsi-alliance.org Secondo il rapporto, la strategia più comunemente adottata a livello globale è lo screening negativo-esclusione, con un ammontare complessivo di AuM stimato a 8.300 miliardi di dollari. I 3.000 miliardi di dollari totali di AuM rappresentati dalla selezione "norms based" rappresentano un dato significativo, ma questo approccio è adottato su larga scala solamente in Europa; l'ammontare complessivo per lo screening positivo/"best in class" è stimato a più di 1.000 miliardi di dollari, di cui gli Stati Uniti rappresentano il mercato principale. Sempre stando a quanto rileva il rapporto, il valore degli AuM globali cui si applica l'integrazione Esg è stimato a circa 6.200 miliardi di dollari. L'approccio nei confronti della pratica dell'engagement e voto su questioni di sostenibilità varia sensibilmente a seconda della regione interessata. Tale strategia risulta tuttavia tra le più utilizzate, collocandosi al terzo posto per AuM, stimati a 4.700 miliardi di dollari. L'investimento di impatto e tematico sono gli approcci meno diffusi, rispettivamente con 89 ed 83 miliardi di dollari; infine, in tutte le aree geografiche prese in considerazione dallo studio si ravvisano segnali positivi che fanno presagire una crescita del mercato: si auspica infatti che un numero crescente di investitori comprenderanno il valore dell'integrazione delle problematiche Esg e l'importanza dell'investimento sostenibile in una logica di lungo termine e di gestione del rischio. La Global Sustainable Investment Alliance rappresenta una collaborazione tra le sette più grandi associazioni impegnate sul fronte dell'investimento sostenibile nel mondo (Asria, Eurosif, Riaa, Sio, Uksif, Us Sif e Vbdo). "In un momento in cui l'attenzione dei regolatori è concentrata sulle modalità per riconciliare i mercati finanziari con l'economia reale ed affrontare problemi come il cambiamento climatico o la scarsità di risorse, la collaborazione con le nostre organizzazioni sorelle in tutto il mondo attraverso la Global Sustainable Investment Alliance rappresenta un passo importante per identificare sinergie e collaborazioni a beneficio dei Soci e dei Membri delle singole associazioni", dichiara Francois Passant, direttore esecutivo di Eurosif. "Crediamo - aggiunge - che questa partnership possa essere un'utile piattaforma di scambio e discussione relativamente alla pratica dell'Sri in tutto il mondo e, in prospettiva, una spinta propulsiva verso l'inclusione delle considerazioni di natura ambientale, sociale e di governo societario all'interno dei processi di investimento".