Tagli agli stipendi, la Casta non ci sta"Cinquemila euro sono troppo pochi"

Razzi sostiene che con quella cifra sarà costretto a dormire in sacco a pelo. Malan li vuole esentasse
di Nicoletta Orlandi Postidomenica 24 marzo 2013
Antonio Razzi

Antonio Razzi

2' di lettura

  "Bisogna tagliare i costi della politica": sulla carta sono tutti d'accordo. Ma quando le forbici si avvicinano ai propri emolumenti, seppur corposi (stiamo parlando di 12.190 euro), i signori onorevoli puntano i piedi. Sostengono che la riduzione del 30% li porterebbe sul lastrico. Repubblica oggi ha publicato tutte le "onorevoli lamentele" e il ritratto degli eletti che viene fuori è veramente sconcertante. C'è Antonio Razzi (Pdl) ad esempio, che sostiene che con la riduzione proposta da Grillo a 5mila euro al mese, lui al massimo può andare a "dormire in sacco a pelo" visto che ora puiò permettersi solo un hotel a una stella. Il deputato rieletto per miracolo, l'uomo che nel 2010 salvò Berlusconi, tuona: "Non è che viviamo al paesino, qui si paga anche l'aria. Prima di fare queste proposte state sei mesi a Roma poi ne riparliamo". Anche Beppe Fioroni arriccia il naso e prova a ribaltare i termini del problema: "Li invito a predere in considerazione le indennità aggiuntive dei deputati".  Il senatore del Pdl Lucio Malan sostiene invece la riduzione, ma fa notare come la proposta sia sbandierata da Grillo che guadagna 5 milioni l'anno e da chi ha pensioni statali da 20 mila euro al mese. Galan comunque puntualizza: "I cinque mila euro di stipendio devono essere esentasse, altrimenti arriviamo a duemila". Aldo di Biagio (Lista Civica) è convinto che "a breve Grillo si renderà conto quanto sia complicato il nostro compito". Secondo il montiano "sono ben altri gli stipendi nel Paese che devono essere rivisti".  

ti potrebbero interessare

altri articoli di General