Il Papa visita la clinica Pio XI. Il direttore: "E' stato come incontrare un vero padre"

domenica 17 marzo 2013
Il Papa visita la clinica Pio XI. Il direttore: "E' stato come incontrare un vero padre"
3' di lettura

Roma, 15 mar. (Adnkronos Salute/Ign) - "Una visita come quella di un vero padre, vicino come una persona conosciuta da sempre". Descrive così Enza Curti, direttore sanitario della Pio XI, la visita a sorpresa di Papa Francesco alla clinica romana, dove è ricoverato il cardinale Jorge Mejia. Nel corso della sua visita il pontefice ha benedetto i malati, il personale e i medici della clinica. "L'effetto è stato come quello di incontrare una persona cara", dice Curti all'Adnkronos Salute. "E' arrivato qui - descrive Curti - con sorpresa di tutti. Ha attraversato l'entrata con la massima tranquillità, ed è andato a salutare il cardinale ricoverato. Lo ha abbracciato e ha dato la benedizione a tutti i pazienti della terapia intensiva. Poi si è sparsa un po' la voce. E quando è uscito dalla terapia intensiva è stato accolto da tutti i pazienti con un sorriso e un lungo applauso. Con molto calore dato la benedizione a tutti e ha detto 'pregate per me'". Papa Francesco ha poi pregato nella cappella della clinica romana Pio XI. "Si è inginocchiato al primo banco, si è raccolto in preghiera per qualche minuto", racconta all'Adnkronos Salute Enza Curti. Il Papa "ha salutato e ringraziato tutti per l'attività svolta con i malati", continua Curti sottolineando l'attenzione di papa Francesco per tutto il personale . "Ha chiamato per nome il medico curante del cardinale ricoverato - continua - con grande sorpresa del giovane cardiologo che non si aspettava di essere riconosciuto dal pontefice". 'Non pensavo che una persona così giovane potesse fare cose così importanti', gli ha detto prima di andare via sorridendo". Il giovane cardiologo interventista a cui Papa Francesco ha benedetto le mani ricorda l'esperienza come "emozionante" e descrive "l'incontro con una persona di una travolgente umanità. Ecco: una persona vera, che ha una forza incredibile". Il medico, Marco Miglionioco, 36 anni non nasconde il suo entusiasmo, raggiunto al telefono dall'Adnkronos Salute mentre abbraccia, di ritorno a casa il piccolo Filippo, "bello condividere con mio figlio la benedizione del Papa", dice ancora emozionato. "Il papa mi ha visto giovane - racconta - mi ha preso le mani e mi ha detto, davanti a tantissime persone, 'queste mani sono importanti'. Sono rimasto di stucco e ho risposto 'non le laverò più' e lui ha riso di cuore. E' una persona umana. E' 'vero', mi sembra la parola giusta". Miglionico segue il cardinal Jorge Mejia insieme al padre, l'internista Salvatore. "Si è fermato a chiacchierare con me e mio padre in modo amichevole e informale". Nella sua visita il pontefice "si fermava con tutti i malati che incontrava, "ha chiesto a tutti di 'pregare per lui'". Nella terapia intensiva, dove è ricoverato il cardinale "si è fermato al letto di ogni paziente. E loro lo guardavano come un miraggio. E' stata una cosa incredibile". Per spiegare l'atteggiamento sereno del Papa, Miglionico ha sottolineato come, per continuare a chiacchierare con lui e il padre, Francesco abbia bloccato le porte dell'ascensore, invitandoli a salire e vincendo la loro ritrosia. "E' una persona che fa trasparire tutta la sua voglia di far recuperare tutto quello che la Chiesa può aver perduto in termini di umanità e vicinanza alle persone", ha concluso.