Servizio Pubblico, Santoro inizia massacrando Berlusconi: "Siamo tutti Dudù"

Il Teletribuno non cambia registro. Iva e disoccupazione? No, si parla solo dei guai giudiziari del Cav con De Gregorio. E giù a sfottere cagnolino e Pascale
di Giulio Bucchidomenica 29 settembre 2013
Francesca Pascale

Francesca Pascale

2' di lettura

Iva? Disoccupazione? No, piuttosto Dudù. La nuova stagione di Servizio Pubblico su La7 Michele Santoro la inaugura senza novità: solito monologo, un po' sceneggiato, e soliti affondi. A chi? Ma a Silvio Berlusconi, naturalmente. Per interposta persona, vale a dire: Dudù. Sì, il Teletribuno parte in quarta immaginando una scenetta al bar tra un amico (che somiglia in tutto e per tutto al Cavaliere) e un altro, un po' intimidito ma comunque fedele. Dudù, appunto. "Dudù, lo vuoi capire che se è uno innocente ha diritto di gridarlo al mondo intero? Dudù, è un complotto dei giudici!", fa il primo. "Ho preso 10 milioni di voti, sai contare Dudù?", continua. E in mezzo, mentre l'altro tace, giù "ceffoni e cazzotti nello stomaco". Santoro mette in testa a Dudù tutte le carte anti-Cav sciorinate in questi mesi: Mills, legge Severino, decadenza, coerenza. La maggioranza degli italiani, assicura Santoro, pensa queste cose. Tutti sono scettici sulla difesa dell'ex premier. "Se è un colpo di Stato te ne vai in montagna, non è che stai sul divano con la tua fidanzatina e mandi avanti quelli del Pdl". E allora, perché se ne stanno tutti (?) zitti? "Tu non reagisci perché questa è la scena di Totò - spiega Michele -, che piglia botte e poi allarga le braccia senza arrabbiarsi. Embé, mica ero Pasquale...". Ma la verità, secondo Santoro, è un'altra: "E' che io sono davvero Dudù, e in questi ultimi anni siamo stati tutti Dudù, almeno un po'". Lui, di sicuro, è sempre stato Santoro. La prova? Che in attesa di Marco Travaglio, Servizio Pubblico parlerà ancora di processo Mediaset e inchiesta di Napoli sulla compravendita di senatori del 2007-08, con l'intervista all'ex senatore del centrosinistra Sergio De Gregorio, passato tra 2007 e 2008 nelle fila di Forza Italia e poi Pdl. In altre parole, parlerà ora e sempre di Berlusconi.