Scanzi, Conte come Berlusconi: quando il Cav è un'ossessione

Dopo gli errori arbitrali di Verona il trvaglino paragona tecnico ed ex premier: "Chi è nel torto, fa la voce grossa". Come l'avrà presa lo juventino Travaglio?
di Michele Chiccodomenica 29 settembre 2013
Scanzi, Conte come Berlusconi: quando il Cav è un'ossessione
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Deliri da Fatto Quotidiano: Andrea Scanzi, il travaglino, è accecato da Silvio Berlusconi e vede la sua ombra ovunque. Lo vivranno proprio come un incubo quello del Cavaliere, tanto è vero che anche quando si parla di calci ad un pallone il discorso finisce sempre lì. E allora, se Antonio Conte dice che non vuole parlare del gol annullato ingiustamente al Chievo contro la Juventus nell'ultima giornata di Serie A, beh, la colpa è proprio di Silvio. Il figlioccio di Marco Travaglio si arrampica benissimo sullo scivoloso schermo del pc pur di dimostrare la sua tesi: Conte non vuole parlare dei "favori" arbitrali della Juve perché è il prodotto più puro del berlusconismo.  Attenzione - Il ragionamento della penna belloccia del Fatto si muove tra le fila del giustizialismo: i cattivi devono avere le manette ai polsi e che sia calcio o politica poco cambia. Quando l'allenatore bianconero si è presentato ai microfoni di Sky dicendo che non avrebbe voluto parlare dei favori ha commesso un sacrilegio: le colpe (anche degli altri) vanno espiate pubblicamente. "L'allenatore applica al calcio il capovolgimento berlusconiano: chi è nel giusto deve vergognarsene, chi è nel torto fa la voce grossa", scrive Scanzi sottolineando come quelli del Chievo abbiano "perdonato" l'arbitro (una tradizione, per il da sempre sportivissimo club del presidente Campedelli) mentre lo stizzoso tecnico bianconero abbia avvisato la stampa: "Adesso non cominciate a fare moviole e contromoviole". Scanzi è deluso, forse tifava fustigazione. Il papà giornalistico di Andrea, Travaglio, ha fatto proprio un bel lavoro: Scanzi è più giustizialista del "re dei manettari". Buona scuola non mente: il delirio è roba di dna e al Fatto stanno messi molto, molto, bene.  Frecciatine in redazione - Però (perché in questa storia non manca proprio niente) qualcosa Travaglio non l'avrà spiegata bene. Da torinese e juventino, la voce acida di Michele Santoro chissà come avrà preso il pezzo scanzonato: il vicedirettore, infatti, applica scientemente il suo metodo, ma non a tutto. Al grido "giustizia, giustizia" attraversa studi televisivi e praterie, ma forse si ferma davanti al campo dello Juventus Stadium. Lui per un rigore in favore dei bianconeri potrebbe pure chiudere un occhio. E il piccolo Scanzi che fa? Paragona Conte all'arcinemico Berlusconi? Sacrilegio. Ben due, di occhi, ne avrà dovuti chiudere oggi sfogliando il suo giornale e chissà cosa dirà ad Andrea in ascensore: voleranno frecciatine tra i computer della redazione. Meno male che c'è Vauro, avrà pensato: il fedele compagno sulla Juventus non verga vignette. Perché così vuole il capo.

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