Milano, 9 lug. (Ign) – Una cordata di investitori e 390 mila dollari per un Apple I. Così la casa torinese Bolaffi è riuscita ad aggiudicarsi uno dei rari esemplari ancora esistenti del primo computer ideato nel 1976 da Steve Jobs e Steve Wozniak, fondatori della celebre azienda di Cupertino ad una asta battuta da Christie’s. “L’Apple I – afferma Giulio Filippo Bolaffi, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo – rappresenta l’inizio di una storia affascinante che ha portato la Apple ad essere l’azienda che oggi tutti conosciamo. Bolaffi entra in questo nuovo mercato di memorabilia dalla porta principale, sebbene con qualche anno di ritardo rispetto ai pionieri di questo settore come Marco Boglione, nostro illustre concittadino, che aveva acquistato un esemplare nel 2010. Sicuramente - continua - c’è spazio per una interessante rivalutazione dell’oggetto, soprattutto dato il suo appeal a livello mondiale”. Per riuscire ad aggiudicarsi il computer, il cui prezzo di vendita quando fu realizzato - in circa 200 esemplari - era di 666,66 dollari, Bolaffi ha coinvolto un selezionato gruppo di privati che ha seguito la consulenza collezionistica dell’azienda. “L’idea del ‘club deal’ – spiega ancora Bolaffi– era nel cassetto da diversi anni. Un pezzo da novanta come l’Apple I, nell’ottica della diversificazione del portfolio di un singolo investitore rappresenterebbe una posizione molto rischiosa”. L’acquisto in ‘club deal’ invece, consente di acquistare soltanto una parte dell’oggetto partecipando all’acquisto con un minor grado di rischio e al tempo stesso di poterne ugualmente godere il possesso, perché questo rimane custodito e ben visibile nella sede dell’azienda tramite la quale ci si è aggiudicati l’asta. “In un momento così incerto come quello attuale – sottolinea Bolaffi - è importante rivolgersi a beni tangibili, che a prescindere dalle fluttuazioni valutarie, dallo spread sui tassi di interesse e dall’umore delle borse, porteranno sempre con sé un valore intrinseco, che in qualsiasi parte del mondo potrà essere percepito e monetizzato. Da tanti anni – conclude – la nostra azienda ha promosso questa filosofia con i propri collezionisti di filatelia e numismatica e crediamo che nel futuro ci sarà sempre più attenzione per oggetti come francobolli, monete e memorabilia come quelli nati dai nuovi trend, di cui l'Apple I è un emblema”.