Roma, 20 ott. (Adnkronos) - La stagione teatrale 2013-2014 della Sala Assoli di Napoli si aprirà martedì alle 20.30 con il debutto di 'Fuori', la nuova creazione scenica di Renato Carpentieri, tratta dal romanzo 'À la porte' di Vincent Delecroix, con la traduzione italiana di Valeria Cipolloni. La rappresentazione è promossa dalla 'Fondazione Salerno Contemporanea Teatro Stabile di Innovazione'. L'allestimento si avvale della presenza, in scena, oltre allo stesso Carpentieri, di Valeria Luchetti e Stefano Patti, con luci di Cesare Accetta, costumi di Annamaria Morelli e la realizzazione scene di Antonio Franco, Anna Verde, Sissi Farina. Un professore di filosofia un po' eccentrico e di pessimo carattere, rimane fuori di casa per la sbadataggine d'un suo allievo, e non sa come rientrare. All'inizio la situazione sembrerà divertirlo. Il vicino non è in casa, potrebbe telefonare a sua sorella, ma è domenica. Il portiere non risponde alla richiesta d'aiuto. Espulso dalla sfera domestica, il vecchio professore, non è preparato ad affrontare il mondo di fuori. La situazione diventerà simbolo dell'emarginazione, dell'indifferenza nei confronti del sentimento di solitudine e sradicamento del vecchio filosofo che, vittima di disgrazie terribili, cerca rifugio in una fantasiosa irrealtà. Il protagonista intraprenderà un viaggio nel corso del quale si racconterà, incontrerà persone sgradevoli, vivrà situazioni penose o assurde e ricorderà il suo passato. Nella sua solitudine e nei suoi incontri, si interrogherà sulla nostra epoca egoista e indifferente: un'umanità legata alla logica del potere economico, la bruttura del mondo, la stupidità come legge. Nel suo vagabondare, due soli incontri lo rasserenano: quelli col padre e con la figlia, morti entrambi da tempo. Attraverso la figlia, approda, finalmente, a qualcosa di simbolicamente salvifico: l'Arte. Il suo ragionare si alterna alle visioni allucinate, fino ad identificarsi con un ritratto di Van Dick. Ma in questo viaggio ci sono piccoli dettagli dissonanti. È la sua memoria indenne che inserisce nella sua mente strane immagini importune. Immagini che non gli danno tregua, in un crescendo insistente e sempre più articolato.



