Torino, 15 mag. (Adnkronos) - Otto condanne a Torino nel processo sulla cosca Magnis in cui erano imputati i cinque fratelli Magnis accusati di aver dato vita a una cellula di 'ndrangheta nel torinese, legata anche alla mafia siciliana. Quattordici anni e 10 mesi la pena piu' alta disposta per Francesco Magnis. Il collegio presieduto dal giudice Ivana Pane ha riconosciuto l'associazione a delinquere di stampo mafioso per Francesco, Salvatore (9 anni di carcere) Alessandro (9 anni e mezzo) e Ottavio Magnis (14 anni e mezzo) oltre che per Michele Rubino (7 anni e 8 mesi) e Alfio Siracusa (9 anni e 8 mesi). Assolto dal 416 bis con la formula 'per non aver commesso il fatto' invece il quinto fratello, Roberto, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Condanna a un anno invece per Emanuele Lo Porto. Il pm Stefano Castellani, che ha ascoltato la sentenza affianco all'aggiunto Sandro Ausiello, aveva chiesto pene fino a 24 anni di carcere. Secondo gli investigatori le attivita' della cosca dei Magnis, che operava soprattutto nella zona di Settimo Torinese, erano legate al racket dei videopoker e alle estorsioni. I fatti contestati si riferivano al periodo tra il settembre 2007 e il gennaio 2010. "E' un'ingiustizia - ha detto Ottavio Magnis dopo la sentenza - mi hanno condannato per mafia ma non mi dicono se faccio parte di cosa nostra o della 'ndrangheta, poteva metterci pure Al qaeda. Speriamo in una magistratura piu' coscienziosa in appello". Prima che il collegio si ritirasse in camera di consiglio lui, Salvatore, Alessandro e Francesco avevano voluta rilasciare dichiarazioni spontanee sottolineando di non aver mai fatto parte di organizzazioni mafiose.



