(Adnkronos) - "La sentenza - sottolinea Naso - non fa una scoperta nuova, ribadisce un concetto che era stato rimarcato e che noi avevamo denunciato da subito come fattore che toglieva ogni credibilita' alle dichiarazioni accusatorie. Nelle motivazioni non ho trovato nulla che mi sorprendesse, sono come me le aspettavo, non lasciano nulla di intentato anche sul piano delle congetture, e' indubitabilmente una motivazione quasi obbligata". Secondo i giudici, "ci si trova in presenza di una prova insufficiente" e "l'ipotesi formulata resta congetturale, perche' priva di idonei, ovvero univoci, elementi di conferma". "Non c'e' prova delle accuse - precisa Naso - non solo che gli imputati non abbiano commesso i fatti, ma anche che i fatti sussistano. Quello che e' clamoroso infatti e' la formula dell'assoluzione: i fatti non sussistono. Quindi possiamo dire con assoluta certezza che quei bimbi non sono stati abusati". "Purtroppo c'e' il rischio che si convincano del contrario mentre questo non sarebbe avvenuto se li avessimo preservati dal processo - conclude - A 4 anni si puo' rimuovere ma a 7 e in un'epoca come questa, dove i bambini hanno accesso a tutte le informazioni attraverso internet, e' difficile. C'e' il rischio che contro l'evidenza questi bambini si convinceranno di essere stati abusati".