(Adnkronos) - In seguito venivano predisposti nuovi documenti con le generalita' del proprietario e l'effigie di uno dei membri dell'associazione.L'immobile locato dal falso proprietario veniva immesso sul mercato e veniva trovato l'acquirente con il quale si stipulava l'atto di vendita, con i documenti falsi riportanti le generalita' del vero proprietario. La facilita' con cui riuscivano a trovare un'acquirente era assicurata dal fatto che gli appartamenti venivano venduti a un corrispettivo molto inferiore al loro valore di mercato. Gli autori del fatto avevano anche aperto diversi conti correnti con documenti falsi dove confluivano i proventi delle truffe e dai quali attingevano il denaro per le spese dell'attivita' criminale, come il pagamento della caparra e i canoni di locazione iniziali degli immobili. Ognuno di loro aveva un ruolo preciso da rivestire: il finto procacciatore d'affari, il finto locatario, il finto legale di fiducia per i rogiti notarili, i finti correntisti sui cui conti correnti confluivano gli introiti delle truffe. Le indagini hanno permesso di accertare e sventare un tentativo, da parte del sodalizio, di costituire una societa' immobiliare sempre mediante l'utilizzo di documenti falsificati, allo scopo evidente di aumentare il bacino di utenza delle potenziali vittime. Cosi' facendo i sei avrebbero potuto ricevere direttamente i dati anagrafici di eventuali venditori, e i dati catastali delle rispettive abitazioni, che avrebbero ragionevolmente successivamente posto in vendita, senza dovere ricorrere all'espediente della locazione fittizia. (segue)