Lavorare negli open space diminuisce la produttività

In Gb scoprono la sindrome "galline da batteria"
di Monica Rizzellomercoledì 31 marzo 2010
Lavorare negli open space diminuisce la produttività
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Diminuisce la produttività, almeno secondo i ricercatori inglesi, per chi lavora in spazi non delimitati. E non è solo questione di antipatia per il collega che lavora al nostro fianco, perché gli uffici strutturati come open space, ovvero grandi spazi dove si susseguono scrivanie e pc, minano la salute, aumentando lo stress tra i lavoratori, con possibili ripercussioni anche sulla loro produttività, in calo del 20% negli ultimi anni, secondo i datori di lavoro inglesi. Gli studiosi dell’University College avvertono addirittura che sentirsi "galline in batteria" può indurre impiegati, segretarie e colletti bianchi a sindromi paranoiche. Secondo un sondaggio, che ha guadagnato le pagine del britannico “Daily Mail”, il 56% degli intervistati, “costretto” ogni giorno a dividere il mega-ufficio con innumerevoli colleghi, sente violata la propria privacy, il 55% sconta gli effetti di una temperatura dell’ambiente che non gradisce, il 60% agogna la pace di uno spazio meno affollato e più tranquillo. Senza dimenticare il rumore eccessivo, spesso causato dai ticchettii sulle tastiere, e le costanti distrazioni con cui i lavoratori negli open space sono costretti a fare i conti.