C’è una villa quasi magica sulle colline palermitane di Capo d’Orlando in cui, negli anni 30, il barone Casimiro Piccolo, acquarellista e fotografo, se ne stava come una sorta di Grande Gatsby sussurrato. In compagnia di un drappello d’artisti e sognatori -compreso il cugino Tomasi di Lampedusa che cercava spunti per Il Gattopardo il barone viveva le sue tranquille scorrerie accompagnato dalla presenza di gnomi, fate, ninfe e folletti. Questa la trama di Bonjour Casimiro Il barone e la villa fatata (Rubettino), «un viaggio visionario nell’universo dei Baroni di Calanovella; un romanzo che per la presenza di elementi descrittivi, a tratti sembra assumere la forma del saggio per poi tornare a una dimensione narrativa: una commistione di stili», spiega la sinossi. L’autore è Alberto Samonà, giornalista e scrittore pregiato, e assessore della Regione Siciliana ai Beni Culturali, nonchè già consigliere della famiglia Piccolo di Calanovella. Le avventure del barone, realmente esistito, canuto ed elegante nel gesto e nelle pochette, qui si dipanano in una sorta di realismo magico che, attraverso il racconto storico della famiglia, percorre i destini della Sicilia stessa. Si avverte, nel romanzo di Samonà una passione insana per i suoi luoghi; e un raffinatissimo riferimento al romanzo-cult Principe Mago. Storie autenticamente vissute di Raniero Allaita di Pietratagliata firmato di Bent Parodi, indimenticato giornalista-scrittore del Giornale di Sicilia che ha segnato gli ultimi 40 anni di giornalismo culturale dell’isola. Samonà lo ricorda molto