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Due milioni di posti di lavoro nell'e-commerce nasce un'accademia per intercettare il futuro

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I circuiti tradizionali non formano come dovrebbero e allora un'azienda, leader nei rapporti con i marketplace internazionali, lancia la sfida: rendere qualificati i giovani e non solo, per permettere loro di guardare con fiducia al proprio domani. In particolare nelle Regioni del Sud dove le potenzialità sarebbero enormi.

La pandemia, la crisi energetica e, da ultimo, l'inflazione non fermano l'e-commerce. Si stima che, quest'anno, la crescita, in termini di fatturato, si aggirerà attorno al 17,6%: "Recenti stime -spiega Gianluca Gatti, Ceo di Web al Chilo, una delle più importanti aziende italiane nello sviluppare i rapporti con i marketplace internazionali- dicono che, nel nostro Paese, sono 38 milioni le persone che, al mese, si collegano a siti e app per effettuare acquisti a distanza. Un mercato molto rilevante che, nel 2022, ha sfiorato i 76 miliardi di euro di fatturato, con una crescita di oltre il 18%. Tempo libero, generi alimentari, prodotti per la casa, arredamento, elettronica di consumo e Centri commerciali online sono i settori maggiormente ricercati".

L'e-commerce insomma è diventato un sistema complesso che dà lavoro a 400mila occupati, una stima in deciso aumento. Il settore infatti ha un fortissimo moltiplicatore per ogni singolo impiegato e, per ogni euro di fatturato, ci sono 2,4 nuovi assunti: "Siamo davanti a un fenomeno che non va sottovalutato -spiega ancora Gatti. Abbiamo sempre più bisogno di figure specializzate, di persone che conoscano bene il mestiere e possano entrare nel circuito produttivo. Un principio che riguarda l'Italia intera e in particolare il Sud che invece avrebbe enormi potenzialità. Il problema è che spesso le scuole secondarie e le università non sono in grado di intercettare al meglio le esigenze del mercato, lasciando sola la libera impresa che deve fare inevitabilmente di necessità virtù".

L'e-commerce manager e poi l'info-designer, l'operatore logistico, l'esperto di marketing, il personale amministrativo conoscitore del mondo B2C e quello impiegato nel customer care sono le qualifiche maggiormente richieste e non semplici da trovare: "Si parla tanto di carenza di manodopera in settori tradizionali -ricorda Gatti. Meno quando il ruolo, diciamo così. è tecnologicamente più avanzato e innovativo. Questo dà il senso di una cultura che va decisamente cambiata. Il futuro è già qui ed è il momento di intercettarlo, anche perché, da qui a cinque anni, la forza lavoro richiesta deve essere moltiplicata almeno per cinque. Non escludo insomma che, a breve, si possa arrivare a un numero di occupati che sfiori i due milioni".

Il nodo cruciale però resta quello della formazione: "I circuiti tradizionali -sottolinea Gatti- ci aiutano poco. Per questo, noi di Web al chilo abbiamo deciso di dar vita a un'Accademia, Wac il suo nome, che possa supplire a carenze ormai atavica. Abbiamo stretto una collaborazione con l'Its di Brescia Machina Lonati per permettere agli studenti di venire da noi e di imparare il mestiere. É qualcosa di più della cosiddetta alternanza scuola-lavoro perché noi offriamo, sin da subito, un salario adeguato e soprattutto una possibilità occupazionale concreta. Vogliamo però andare oltre, aprirci a tutte le realtà del nostro Paese e dire noi ci siamo. Ci siamo a dare il nostro contributo per stare al passo con i tempi. Adesso o mai più".

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