Si chiama SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) ed è la sindrome della morte improvvisa dei neonati in culla. La tragedia che si è verificata a Carovigno, in provincia di Brindisi, dove un neonato di appena 5 mesi ha perso la vita nella notte, mentre si trovava in un villaggio turistico con la sua famiglia, ha portato di nuovo alla ribalta una delle principali cause di morte nei bambini nei primi mesi dopo la nascita.
"La SIDS -spiega Claudia Denti, esperta in Scienze dell’Educazione, Sonno Sicuro e fondatrice, insieme a Severino Cirillo, del portale ‘Genitore Informato’ - si verifica più frequentemente nei primi sei mesi di vita, con un picco tra i due e i quattro mesi, e diminuisce significativamente nei mesi successivi. I dati più aggiornati evidenziano che nei paesi industrializzati l’incidenza è di circa 1 caso su 2000 bambini nati vivi. In Italia l’incidenza è leggermente più alta, purtroppo parliamo di circa 300 bambini l’anno, ovvero quasi uno ogni giorno. Le statistiche attuali ci dicono anche che circa il 60% delle vittime sono di sesso maschile”.
Pur non conoscendo ancora le cause specifiche che innescano il decesso, sono diversi i fattori comuni riscontrati: un difetto cerebrale nel meccanismo che invia il segnale di risveglio in situazione di pericolo, come ad esempio mancanza di ossigeno; l’abitudine da parte dell'adulto caregiver di fumare; assunzione di alcolici in gravidanza; la posizione assunta dal bambino nel sonno, il luogo dove viene messo a letto e l’eccessivo calore. “Nonostante non ci siano certezze sulle cause -spiega la Denti- esistono alcune semplici regole per minimizzare i rischi che avvenga il fenomeno. La prima, decisamente la più importante, è di non far dormire mai il proprio figlio nel lettone con sé. Anche se purtroppo ci sono molte figure professionali che lo consigliano e molte mamme che, per idea o per necessità lo fanno, è davvero molto pericoloso. Un rischio che una famiglia non dovrebbe mai correre".
Il lettino vuoto, o la culla next-to-me, dunque è il riparo più sicuro: "Bisogna far dormire il neonato -afferma la Denti- sulla schiena su un materasso rigido senza cuscino. L'ideale è appoggiarlo con i piedi appoggiati sul fondo in modo che non possa scivolare sotto le coperte (alle quali sarebbe sempre preferibile il sacco nanna). Fondamentale poi non lasciare niente di superfluo nella culla. No ai pupazzi, ai paracolpi, ai riduttori o altri oggetti come coperte o lenzuola, meglio optare per un sacco nanna per mantenere al caldo il neonato. Attenzione al fumo e alla temperatura della stanza e del letto, che deve essere sempre fresca, idealmente fra i 18 e i 20 gradi. Il bambino insomma non va coperto troppo. Altri fattori di protezione sono, dove possibili, l'allattamento al seno e il ciuccio, ma dato senza mai forzarlo".
Molte delle morti in culla sono causate purtroppo da una singola distrazione o dal disagio che si prova a svegliare il proprio piccolo che finalmente dorme, magari di lato o a pancia in giù: "Ruotarlo è di fondamentale importanza -sottolinea la fondatrice del portale Genitore informato - e bisogna sempre farlo fino a quando il bambino non saprà rotolarsi sia a pancia in su che in giù, e viceversa. Il rotolamento deve essere completo e autonomo. A quel punto, si potrà essere leggermente meno rigidi nel ruotarlo per il semplice fatto che lo saprà fare per conto suo. Sarà comunque sempre de appoggiare in posizione di sicurezza, a pancia in su, poi sarà il bambino a scegliere la posizione che preferisce. La posizione supina, è bene sottolinearlo, non è pericolosa per il rigurgito, anche se sembrerebbe esserlo, e chi non conosce l’anatomia umana potrebbe cadere in questa credenza errata che si è tramandata per decenni".