Non è solo questione di business: il successo di Massimo Imparato è prima di tutto una questione di leadership. Già da giovanissimo, quando fu scelto come candidato sindaco della sua città, aveva dimostrato quella capacità naturale di assumersi responsabilità e di guidare che sarebbe poi diventata il tratto distintivo della sua carriera. Non un leader imposto, ma un leader riconosciuto, capace di ispirare fiducia e di attrarre consensi grazie alla sua determinazione e chiarezza di visione.
Quella stessa attitudine lo ha portato, anni dopo, a fondare AGL Aste Immobiliari, trasformando un settore di nicchia e poco trasparente in un modello diffuso e accessibile. Sotto la sua guida, AGL non è cresciuta solo in termini numerici, ma soprattutto come comunità di consulenti e professionisti che condividono un metodo e una missione. Imparato non si è limitato a costruire un’azienda, ma ha saputo creare un movimento, formando e motivando decine di persone a credere in un progetto più grande.
La sua leadership non si esprime soltanto nei risultati, ma nella capacità di leggere in anticipo i cambiamenti. Imparato ha compreso che le aste non erano solo un’opportunità del presente, ma un settore destinato a ridefinire il mercato immobiliare italiano, e ha saputo preparare la sua rete a cavalcare questa trasformazione. È questa visione che lo distingue: guidare non è inseguire il futuro, ma costruirlo con coraggio prima degli altri.
Dopo aver raccontato la sua storia nel libro Ho Imparato e aver consolidato la sua immagine pubblica con podcast, interviste e la serie Prime Video La migliore offerta, oggi sceglie TikTok per portare questo stesso messaggio di leadership a un nuovo pubblico. Sul profilo @massimo_imparato pubblica contenuti che spaziano dal mindset alla disciplina, dalle strategie di business alla gestione dei team, mostrando che guidare non significa comandare, ma saper tracciare una direzione chiara e portare le persone con sé.
Il suo messaggio è diretto: non esistono percorsi lineari, ma visione, coraggio e capacità di decisione. Sono questi gli elementi che trasformano le difficoltà in opportunità e che rendono un leader capace di fare la differenza. TikTok, con il suo linguaggio veloce e immediato, amplifica la sua voce e lo rende ancora più vicino a chi vuole imparare non solo a fare impresa, ma anche a guidare con carisma e lucidità.
Massimo, la tua storia parte da molto lontano. Quando hai capito di avere la vocazione alla leadership?
"Non credo ci sia stato un momento preciso. Fin da ragazzo mi sono ritrovato a prendermi responsabilità che altri non volevano. Quando sono stato scelto come candidato sindaco della mia città, ero giovanissimo: è stata un’esperienza dura, ma mi ha fatto capire che le persone vedono in me la capacità di guidare. Non è stata una nomina calata dall’alto, ma il riconoscimento di chi mi stava attorno".
Sei stato anche candidato sindaco, da giovanissimo. Che ricordo hai di quell’esperienza?
"È stato surreale. Avevo poco più di vent’anni e mi sono ritrovato seduto nei tavoli della politica cittadina, a parlare con persone molto più grandi di me. Ricordo la prima volta che entrai in aula consiliare: sentivo il peso degli occhi addosso, molti pensavano che fossi “troppo giovane” per quel ruolo. Ma proprio lì ho capito che la leadership non è questione di età, è questione di coraggio e di responsabilità. Anche se non avevo tutte le risposte, sapevo che la gente mi guardava per trovare una direzione, e questo mi ha fatto crescere in fretta".
Cosa significa per te essere leader oggi?
"Per me essere leader significa assumersi il peso delle scelte. Non è comandare, non è avere sempre ragione: è dire “seguitemi” anche quando tutti hanno paura di farlo. Un leader deve saper indicare una strada, ma anche restare accanto alle persone quando le cose non vanno come previsto. Io lo chiamo “responsabilità totale”: se vinciamo, è merito della squadra; se perdiamo, è colpa mia. La leadership è prima di tutto servizio: mettersi a disposizione delle persone che ti seguono".
AGL oggi è una realtà nazionale. Cosa hai portato di quell’esperienza politica nel tuo modo di fare impresa?
"La capacità di stare sotto pressione e di prendermi responsabilità. Quando guidi un’azienda come AGL non puoi piacere a tutti, così come in politica. Devi decidere, anche quando è difficile, e spiegare la direzione con chiarezza. Non a caso dico sempre che AGL non è nata per vendere case, ma per creare un metodo e dare fiducia a chi affronta un percorso complesso come quello delle aste".
AGL Aste Immobiliari è cresciuta moltissimo. Qual è stata la tua forza come guida?
"Ho capito presto che il settore delle aste aveva bisogno di metodo, di trasparenza e di formazione. Ho costruito AGL come una squadra, non come una mia impresa personale. Oggi contiamo oltre 140 uffici, ma quello che mi rende più orgoglioso è aver creato una comunità di professionisti che condividono valori e obiettivi".
Perché TikTok? Molti imprenditori lo considerano un social “leggero”.
"È vero, molti lo snobbano. Ma TikTok è il linguaggio delle nuove generazioni. Io credo che un leader non debba mai restare chiuso nella sua torre d’avorio: se vuoi parlare alle persone devi andare dove loro si trovano. TikTok mi permette di raccontare la mia storia, ma soprattutto di insegnare a chi inizia oggi che l’impresa non è solo numeri: è cadute, rinunce, sacrifici e ripartenze. E i ragazzi lo capiscono, perché non cerco di sembrare perfetto".
Hai un motto che ti accompagna?
"Sì, #ossessionepositiva. Non è uno slogan, ma la sintesi della mia vita. Vuol dire dedicarsi completamente a ciò che ami, con disciplina e passione, senza arrendersi davanti agli ostacoli. È quell’ossessione sana che mi ha permesso di rialzarmi ogni volta che sono caduto, e di trasformare le aste immobiliari in un’opportunità concreta per famiglie e investitori".