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Occupazione in Italia in crescita: il digitale tira la volata

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giovedì 25 settembre 2025
Occupazione in Italia in crescita: il digitale tira la volata

(Pixabay)

3' di lettura

Nel secondo trimestre 2025 il mercato del lavoro italiano conferma una dinamica positiva. Gli occupati sono arrivati a 24,169 milioni e il tasso di occupazione resta al 62,6%, con un aumento significativo tra le donne, i lavoratori nella fascia 50-64 anni e nelle regioni meridionali. La flessione riguarda invece uomini, under 50 e Nord. È il quadro che emerge dall’ultimo comunicato ISTAT diffuso il 12 settembre 2025.

A confermare la vitalità della domanda di lavoro, le imprese programmano 569mila ingressi nel solo mese di settembre, oltre 1,5 milioni nel trimestre settembre-novembre, segnalando però una difficoltà di reperimento che sfiora il 46% dei profili richiesti. Il mismatch tra offerta e domanda di competenze rimane quindi un nodo centrale.

Il digitale come motore occupazionale

Dentro questo scenario, il digitale si conferma un vero e proprio motore per la crescita. L’ecosistema tech, trainato da cloud, intelligenza artificiale e cybersecurity, è diventato un fattore abilitante per la competitività e l’occupazione. Gli investimenti in piattaforme digitali e nuove competenze si stanno riversando su imprese e pubblica amministrazione, con ricadute dirette sul mercato del lavoro.

Non sorprende quindi che tra i profili più richiesti nel 2025 compaiano sviluppatori software ed embedded, system engineer, ERP analyst, specialisti cloud, esperti di data science e machine learning, fino a ruoli emergenti come gli AI developer. Anche funzioni più tradizionali, come l’IT help desk, restano centrali perché presidiano la trasformazione digitale quotidiana delle aziende. La richiesta di queste figure fotografa bene l’evoluzione del mercato, che cerca competenze capaci di integrare tecnologia e business.

L’espansione del digitale oltre i confini

All’interno dell’ampio mondo digitale, l’intrattenimento online si sta imponendo come uno dei comparti più dinamici. Nel 2024 gli acquisti online in Italia hanno superato i 58,8 miliardi di euro, con un +6% rispetto all’anno precedente, e i servizi legati a ticketing, gaming e streaming hanno avuto un ruolo fondamentale in questa crescita.

L’espansione dell’intrattenimento digitale genera domanda di sviluppatori, specialisti cloud, esperti di dati e professionisti dell’ad-tech, creando reti professionali e commerciali che vanno ben oltre i confini nazionali. Non è raro che team italiani lavorino su progetti destinati a mercati limitrofi, come piattaforme di casino online svizzera, o servizi di streaming che si rivolgono contemporaneamente a più Paesi. È la dimostrazione concreta di come la dimensione digitale favorisca la creazione di ecosistemi globali, capaci di far dialogare competenze e industrie differenti.

Lavoro femminile in evoluzione

Un altro elemento di rilievo riguarda l’occupazione femminile. Nel secondo trimestre 2025  l’ISTAT registra un aumento del tasso di occupazione tra le donne, in particolare nella fascia 50-64 anni e nel Mezzogiorno. Si tratta di un progresso significativo in un Paese che storicamente ha sempre avuto tassi di partecipazione femminile inferiori alla media europea.

Certo, non mancano le sfide: il tetto di cristallo e la scarsa rappresentanza nei settori tecnologici più avanzati restano un ostacolo, ma le nuove generazioni mostrano segnali di cambiamento. Le modalità di lavoro flessibili, dallo smart working alle formule ibride, rappresentano un’opportunità concreta per ampliare ulteriormente la partecipazione femminile.

Uno sguardo avanti

Il quadro complessivo evidenzia come l’Italia stia attraversando una fase di consolidamento dell’occupazione. Il digitale appare come il settore più promettente per generare nuovi lavori e per rafforzare l’occupazione femminile, mentre l’intrattenimento online e le reti transfrontaliere dimostrano come il lavoro del futuro non abbia confini rigidi. La sfida ora è trasformare questi segnali positivi in crescita strutturale, riducendo il mismatch di competenze e consolidando l’inclusione, affinché l’aumento degli occupati diventi un processo stabile e diffuso.