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Giovane imprenditoria Made in Italy: il parere di Hatim Latifi, alla guida della holding Choice Capital Group

martedì 28 ottobre 2025
Giovane imprenditoria Made in Italy: il parere di Hatim Latifi, alla guida della holding Choice Capital Group

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Gli imprenditori delle nuove generazioni puntano su innovazione, formazione e crescita sostenibile, come per la visione strategica e la capacità di esecuzione, in sintesi tutto ciò che è necessario per per le aziende italiane in fase di trasformazione digitale. Lo sa bene Hatin Latifi, classe 1996, con oltre sei anni di esperienza nel settore digitale e più di 25 collaboratori. 

Classe 1996, originario di Treviso, è oggi alla guida della Choice Capital Group, holding con sede nella sua città natale, e di tre società operative attive nei settori dell’e-commerce, della formazione e dei servizi digitali.

Le società del suo gruppo operano principalmente nel campo del commercio elettronico e della consulenza per aziende che intendono espandere la propria presenza sulle principali piattaforme di vendita online, in particolare Amazon.

Il suo modello di business si fonda su una strategia di diversificazione e innovazione continua, con particolare attenzione alla crescita sostenibile e alla formazione delle nuove competenze digitali. 

“Il digitale non è una moda, ma un’infrastruttura economica su cui costruire il futuro delle imprese”, sottolinea Latifi-“bisogna investire in maniera significativa nel settore della formazione professionale, sviluppando programmi e percorsi dedicati a chi desidera avviare o scalare un’attività nel mondo dell’e-commerce. 

La nuova visione manageriale integra tecnologia, sostenibilità e valorizzazione del capitale umano, elementi che permettono, a mio avviso, di affermarsi come punto di riferimento per le aziende italiane in fase di trasformazione digitale.

Ora puntiamo all’espansione internazionale e alla creazione di nuove partnership strategiche, mantenendo come priorità lo sviluppo di progetti ad alto valore aggiunto per il territorio e per l’economia reale”.