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PREMIO ASI SPORT E CULTURA: GLI AZZURRI DEL VOLLEY CAMPIONI DEL MONDO ATLETI DELL’ANNO

di Daniele Priorisabato 20 dicembre 2025
PREMIO ASI SPORT E CULTURA: GLI AZZURRI DEL VOLLEY CAMPIONI DEL MONDO ATLETI DELL’ANNO

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Al Salone d’Onore del CONI è andata in scena la 20ª edizione del Premio ASI Sport&Cultura, una di quelle cerimonie che piacciono perché raccontano lo sport non solo con le coppe in mano ma con le storie alle spalle. E per una volta, niente retorica vuota: qui i nomi pesano davvero.

Vent’anni di premi e una linea chiara: lo sport come veicolo di valori, identità e responsabilità sociale. A ribadirlo è stato Michele Cioffi, responsabile nazionale ASI Cultura, che ha parlato senza giri di parole di uno sport che deve essere “seme di crescita per le nuove generazioni”, capace di formare prima ancora che far vincere. Un messaggio netto, quasi controcorrente, in tempi in cui tutto si misura solo in medaglie e follower.

Cornice istituzionale di primo livello, con il presidente del CONI Luciano Buonfiglio, l’ad di Sport e Salute Diego Nepi Molineris, Giovanni Malagò, Claudio Barbaro e una platea che ha dato peso politico e simbolico all’evento. Barbaro non ha nascosto l’emozione, citando un nome che da solo vale una lezione di sport e italianità: Claudio Ranieri.

Ed è proprio Ranieri uno dei protagonisti assoluti. Con il nuovo premio “Italiani nel Mondo”, ASI ha voluto celebrare chi porta l’eccellenza tricolore oltre confine. I primi vincitori sono Claudio Ranieri, l’uomo della favola Leicester, e Vincenzo Alberto Annese, giramondo delle panchine oggi alla guida tecnica del Burkina Faso. Due storie diverse, stesso filo rosso: competenza, umiltà e rispetto.

Applausi anche per il volley azzurro: il premio Atleta dell’Anno “Carlo Pedersoli” è andato al movimento della pallavolo campione del mondo, rappresentato dal dt Ferdinando De Giorgi, che ha ricordato come nello sport le occasioni arrivino quando meno te lo aspetti. E bisogna farsi trovare pronti.

Il premio Gesto Etico “Fabrizio Quattrocchi” ha forse regalato il momento più intenso: sul palco Marco Matteazzi, che ha trasformato il bullismo subito in una sfida estrema di corsa e resilienza. Altro che slogan: qui lo sport diventa riscatto vero.

Capitolo impianti e sociale: il riconoscimento ICSC Impiantistica Sportiva è andato a Sport e Salute per il modello Caivano, simbolo di rigenerazione urbana e ascensore sociale, come lo ha definito Nepi. Un progetto che, parole di Beniamino Quintieri, dimostra che in Italia “si può fare presto e bene”.

Spazio anche al futuro con il premio Innovazione Tecnologica, assegnato a Ecopneus, esempio concreto di sostenibilità applicata allo sport. E infine il giornalismo sportivo, quello vero, raccontato con leggerezza e competenza: il Premio Media “Gian Piero Galeazzi” è andato a Jury Chechi, simbolo di rigore, passione e divulgazione.

In mezzo, un riconoscimento speciale a Giovanni Malagò per i suoi dodici anni alla guida del CONI e uno sguardo fiducioso su Milano-Cortina. Ma il senso della giornata resta uno: come ha detto Cioffi, sport e cultura insieme non sono un lusso, ma una necessità. E forse, per una volta, non è solo una frase da cerimonia.