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Giuseppe Conte, lo sfogo: "Così mancano di rispetto", nel mirino i 40 "disertori" M5s sulla giustizia

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Un po' di irritazione Giuseppe Conte l'ha provata. Nel vedere 40 postazioni del Movimento 5 Stelle vuote, proprio nel giorno in cui la riforma sulla giustizia veniva esaminata in Aula, il leader in pectore ha perso le staffe. "Ho voluto questo incontro perché ritengo che dobbiamo essere sempre chiari in tutti i passaggi. Vi voglio tutti partecipi dei processi decisionali", ha tuonato Conte ai grillini in un retroscena riportato dal Corriere della Sera. E ancora: "Oggi c'è stato un episodio che non mi è piaciuto. È vero che era domenica, che la nostra presenza non era fondamentale ma noi la nostra forza politica la dimostriamo con la compattezza. Chi vuole bene al M5S partecipa alle votazioni e ai processi decisori compattamente, esprimendo la nostra linea". Oltre alle assenze l'ex premier deve fare i conti con un vero e proprio tradimento: Alessandro Melicchio ha votato con l'opposizione, portando Conte a credere che "ci ha mancato di rispetto".

 

 

Anche se ancora il neo Movimento non è stato definito, il suo nuovo leader tiene a mettere dei paletti negando l'idea di una consultazione online della base sull'accordo perché, ha detto, "non merita una votazione tra gli iscritti". Conte infatti rivendica che "per tre quarti l'impianto normativo complessivo è targato Bonafede-M5S". Non solo, l'ex premier non ha alcuna intenzione di svolgere attività politica e di governo "se ogni volta dobbiamo passare per il voto sul web".

 

 

Parole a cui non sono mancate repliche. Quella più dura è stata di Danilo Toninelli: "Credo che il voto degli iscritti sulla giustizia sarebbe stato un elemento di forza e non di debolezza - ha detto l'ex ministro -. Incrocio le dita che questo non porti qualcuno a non votarlo". Eppure la lista dei dubbiosi è lunga e tra i tanti conta Antonella Papiro, Maria Elisabetta Barbuto, Paolo Ficara, Giovanni Vianello e Salvatore Micillo. Insomma, si prefigura una bella grana anche per Mario Draghi e le altre forze al governo.

 

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