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Roberto Calderoli, la frecciata a Giorgia Meloni: "Se qualcuno avesse letto i quesiti...", battaglia sul carcere

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Il giudizio positivo della Corte Costituzionale su cinque dei sei referendum sulla giustizia ha entusiasmato non poco la Lega di Matteo Salvini. Anche questo, però, sembra essere diventato un motivo di scontro con Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che ha già detto che non voterà sì a due quesiti, quello sulla legge Severino e quello sulla limitazione della carcerazione preventiva. Una presa di posizione che non è piaciuta a Roberto Calderoli. Il vicepresidente del Senato, intervistato dal Corriere della Sera, ha lanciato una frecciatina: "Se qualcuno avesse letto il quesito sulla custodia cautelare, forse non avrebbe preso quella posizione".

 

 

 

Il leghista, quindi, ha criticato le obiezioni mosse dal partito della Meloni: "Se ci fosse pericolo di inquinamento delle prove o di fuga, la legge rimarrebbe identica. Se ci sono reati di violenza, di criminalità organizzata, contro l’ordine costituzionale o con uso di armi, non cambia nulla". Calderoli, tra l'altro, prova a guardare anche il lato positivo della situazione: "Se i sostenitori di FdI andranno a votare, concorreranno anche con il 'no' alla determinazione del quorum e potranno votare quello che preferiscono: è il senso dei referendum".

 

 

 

Calderoli, poi, ha commentato anche la decisione della Consulta di ritenere inammissibile il quesito sulla responsabilità civile dei magistrati. "Da quel che ho capito, sostengono che sia un referendum innovativo. Qualcosa che introduce nell’ordinamento elementi che non c’erano, come appunto la responsabilità diretta dei magistrati - ha spiegato il senatore -. Il problema è che non è così. Perché la responsabilità dei magistrati c’era, come da articolo 28 della Costituzione, sia pure con un regime speciale che prevedeva il vaglio del ministero della Giustizia e della Cassazione". In merito al fatto che di solito dovrebbe essere il Parlamento a occuparsi di tali questioni e non i cittadini, Calderoli ha ammesso: "In un mondo ideale, certo. Ma su questo le Camere non hanno il coraggio di intervenire".

 

 

 

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