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Mattarella, il retroscena: la mediazione coi magistrati

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Il documento dei magistrati Anm riguardante lo scontro con Palazzo Chigi sui casi della ministra Santanché e del sottosegretario Delmastro parla anche a Sergio Mattarella. Lo scrive Marcello Sorgi, che su La Stampa parla di un’eventuale mediazione del capo dello Stato: “Dovrà valutare se e come fare, considerando che sarebbe il terzo o il quarto presidente della Repubblica a dover intervenire nel corpo a corpo tra poteri dello Stato”. 

Sorgi ha ricordato i precedenti di Cossiga, Scalfaro e Napolitano, tre presidenti che si sono ritrovati a fare i conti con gli “eccessi di una magistratura militante” e a volte “desiderosa di sostituirsi a un esecutivo che voleva riformare i rapporti tra poteri dello Stato”. Adesso Mattarella si è ritrovato a dover fare i conti con nuovi scontri e “polemiche incendiarie” nello stesso campo. “Va detto che dietro il tono sommesso del documento dell’Anm - sottolinea Sorgi - c’è un argine chiaro eretto contro il progetto riformatore di Nordio”. 

“Un sostanziale ‘alt’ - aggiunge - all’ipotesi di separazione delle carriere che era stata accantonata con il primo ‘pacchetto giustizia’, il cui piatto forte era solo l’abolizione dell’abuso d’ufficio, e che stando a quel che sostiene Nordio potrebbe presto essere ripresa. Si vedrà adesso se l’iniziale accantonamento del tema più controverso per i giudici fosse già stato frutto di una silenziosa - e chissà se ripetibile - mediazione del Quirinale”. 

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