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Iolanda Apostolico, il marito e gli insulti a Israele: "Terroristi assassini"

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Il caso s'ingrossa. In modo impressionante. Si parla di Iolanda Apostolico, la giudice di Catania, quella delle sentenze contro il decreto Piantedosi e quella che manifestava al porto della sua città, nel 2018, contro chi impediva lo sbarco alla Diciotti, ovvero contro Salvini.

Ora, il punto è che è spuntato un secondo video. Ben più compromettente del primo: nelle immagini la signora Apostolico si scaglia contro i poliziotti, urlando qualcosa di incomprensibile, senza colpire nessuno, sia chiaro, ma con atteggiamento minaccioso nella folla che li insultava. Brutte immagini, "pagina oscena per la nostra democrazia", per dirla con le parole della Lega.

Finita? Nemmeno per idea. Perché in questa vicenda c'è anche il compagno, Massimo Mingrino, funzionario del tribunale di Catania, il quale è corso ai ripari e, proprio come la Apostolico, ha chiuso i profili social. Peccato che fino a poco prima fossero visibili a tutti. E tra i contenuti ecco che nel maggio 2021 il signor Mingrino condivideva un post di Potere al Popolo tutto contro Israele.

"Vergognatevi! Questa è una immagine della manifestazione pro-Israele a Roma. Fa venire mal di pancia. Nell'ordine sono intervenuti Matteo Salvini, Enrico letta, e Antonio Tajani, Francesco Lollobrigida, Carlo Calenda, Maria Elena Boschi, Giovanni Toti, sciorinando la loro solidarietà a Israele, contro "il terrorismo". Lega, Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia, Azione, Italia Viva, tutti uniti quando si tratta di sostenere una potenza coloniale, Israele, che utilizza le stesse tecniche di apartheid del Sudafrica razzista contro i palestinesi", scriveva Potere al Popolo, parole rilanciate dal marito della Aostolico. E ancora, contro Israele: "Capovolgono la realtà. Israele è l'aggressore. Israele colonizza, uccide, bombarda, opprime. Mentre scriviamo sono 56 i palestinesi uccisi. Noi stiamo con il popolo palestinese". Parole inascoltabili, nel giorno dell'attacco di Hamas. Parole che aveva provato a "nascondere", senza riuscirci

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