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Alessandro Impagnatiello, il video-choc: come fu sorpreso mentre avvelenava Giulia

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È iniziato ieri, giovedì 18 dicembre, nell’aula della corte d’Assise di Milano il processo contro Alessandro Impagnatiello. Il 30enne è accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo. Agli atti anche il video del gender reveal party del 17 marzo. Un filmato recuperato dal telefono di Giulia in cui i due scoprono il sesso del nascituro. Un momento che immortala la coppia felice. Peccato però che già in quegli istanti Tramontano somministrava alla compagna veleno per topi.

Ma non solo, al vaglio degli inquirenti anche un audio di Giulia inviato all'amica. Qui la giovane, da tempo residente a Senago, confessava la volontà di scappare e ricominciare da capo per il bene del bambino. Nel frattempo il barman ha pianto e parlato per qualche minuto, affermando: "Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa, ma non sarà mai abbastanza, sono sconvolto e perso, con loro anche io me ne sono andato. Non sono più io, non vivo più, alla sera spero di non risvegliarmi".

Una versione che non ha convinto la sorella di Giulia, Chiara: "Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura". E ancora: "Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi barbaramente meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso".

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