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Emanuele Pozzolo, test del Dna sull'arma: "Di chi sono le tracce sulla pistola"

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Nuovi dettagli dalla perizia sulla pistola di Emanuele Pozzolo, il deputato sospeso da Fratelli d'Italia per quanto accaduto la notte di Capodanno.

Secondo Repubblica, dalla relazione finale dei Ris di Parma inviata alla Procura di Biella che sta indagando sul caso risulterebbero almeno tre le persone che hanno toccato l'arma da cui è poi partito il colpo che ha ferito Luca Campana, elettricista 31enne genero dell'ex caposcorta di Andrea Delmastro.

 

 

 

Si complica, insomma, l'indagine per stabilire chi abbia materialmente sparato accidentalmente durante il veglione a Rosazza, a cui hanno partecipato, oltre a Pozzolo, lo stesso sottosegretario alla Giustizia Delmastro, gli agenti della sua scorta e alcuni loro parenti. 

Al momento Pozzolo è l'unico indagato, ma saranno necessarie altre verifiche e comparazioni per risalire all'identità di chi ha toccato grilletto, cane e tamburo della North American Arms Lr 22. "Nessuno dei tre profili sarebbe presente in misura maggiore rispetto agli altri, scrivono i Ris" riguardo ai test, sottolinea ancora Repubblica, che sostiene come la posizione di Pozzolo in virtù di queste (non) evidenze si alleggerisca.

 

 

 

I Ris mettono nero su bianco la presenza di "assetti genotipici complessi di tipo misto, riconducibili verosimilmente ad almeno tre individui, dai quali non è possibile estrapolare alcun profilo di un evidente contributore maggioritario". Nemmeno questo esame, insomma, come lo Stub, inchioda Pozzolo.

 

 

 

Secondo le ricostruzioni, oltre al deputato di FdI poi sospeso, che ha sicuramente preso in mano la pistola dopo lo sparo, avrebbe toccato la mini-arma anche Pablito Morello, caposcorta di Delmastro. E' stato proprio Pozzolo poi a mettere in sicurezza l'arma, ponendola su uno scaffale. "Io la pistola non l'ho mai toccata", ha assicurato Campana. Chi è allora il "terzo uomo"?

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