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Giustizia, il Cdm approva la riforma: via libera alla separazione delle carriere

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla riforma della Giustizia che porta la firma del Guardasigilli Carlo Nordio. Il punto più importante del testo riguarda la separazione della carriere dei magistrati. Secondo quanto si apprende infatti il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare ha avuto il disco verde. E questo passaggio è stato sottolineato da una applauso in Consiglio dei Ministri.

Un grande traguardo quello raggiunto dall'esecutivo che riesce a dare alla luce una riforma attesa da tempo. E ci sono novità anche sul fronte del Consiglio Superiore della Magistratura: nel testo approvato c'è una novità: non saranno selezionati per sorteggio secco solo i magistrati in servizio, ma anche i componenti laici finora nominati dal Parlamento. E la Giustizia sul fronte della selezione dei nuovi magistrati dovrà misurarsi con le nuove regole: dai primi concorsi del 2026 entrerà in vigore anche il decreto delegato già varato che prevede il test psicoattitudinale per i magistrati.

Da ricordare anche la creazione di due diversi Csm, Ci saranno due diversi Csm, organi di autogoverno della magistratura, uno per i giudici e uno per i pm. A presiederli  entrambi sarà il presidente della Repubblica. Insomma, l'esecutivo ha messo a segno un altro colpo. E ovviamente è scattata la reazione isterica dell'Anm. Le toghe rosse hanno convocato una riunione d'urgenza. Preparano il terreno per lo scontro.
 

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