Magistratura, Carlo Nordio: "La matassa ingarbugliata di potere, le correnti"

giovedì 26 giugno 2025
Magistratura, Carlo Nordio: "La matassa ingarbugliata di potere, le correnti"
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"Con la riforma si darà veramente respiro alla magistratura. La magistratura è sicuramente indipendente dal potere politico, ma non è affatto indipendente da sé stessa: è vincolata da tutta quella matassa ingarbugliata di potere che si chiama correnti per le quali i magistrati hanno il coraggio di manifestare in piazza ma non hanno il coraggio di dire apertamente che sono favorevoli per esempio a certi provvedimenti come questo, perché te lo vengono a dire sottovoce ma non lo fanno in faccia perché altrimenti verrebbero eliminati dalla struttura del potere delle correnti. Non sarà un'umiliazione dei magistrati, piuttosto un recuperò della loro dignità e libertà". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella sua replica al Senato in merito alla riforma della Giustizia.

“Dal 1993 vi è stata una mutilazione della politica da parte di un intervento della magistratura - ha proseguito il ministro - che peraltro a mio avviso non è stato programmato e voluto, ma è stato colmare un vuoto di potere nei confronti di una politica che aveva fatto retrocessione e che aveva, in un certo senso, abdicato al suo ruolo. Era molto comodo eliminare l'avversario per via giudiziaria quando non si riusciva a eliminarlo per via politica. Diciamo che di questo hanno approfittato un po’ tutti. Questa riforma - ha poi aggiunto - mira anche a riportare una equità e una dignità alla politica. Introducendo il principio del sorteggio noi riequilibriamo questi poteri".

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“Il dialogo” sulla separazione delle carriere “non c’è mai stato in realtà perché nessuno lo ha mai voluto. Dal primo giorno in cui il governo si è insediato la riforma della giustizia è stata presentata come una priorità – ha ricordato –. Da subito si doveva e si poteva entrare in una discussione per trovare, se possibile, un punto di incontro. Lasciando stare l'Anm, che ha subito risposto con uno sciopero senza se e senza ma, senza nessuna interlocuzione, nemmeno le parti politiche si sono offerte di dialogare. E penso di sapere anche il perché: eravate convinti che questa riforma non si sarebbe fatta perché negli anni precedenti la politica è stata subalterna alla magistratura. Pensavate che anche questa volta sarebbe stato così, invece non è accaduto, abbiamo deciso di andare avanti e vi assicuro che andremo ancora avanti”. 

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