Almasri, ecco le carte e le accuse al governo: "Temevano ritorsioni"

mercoledì 6 agosto 2025
Almasri, ecco le carte e le accuse al governo: "Temevano ritorsioni"
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I tre giudici del tribunale dei ministri hanno chiesto l'autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per il caso Almasri. Nel faldone di 90 pagine le toghe ricostruiscono, in ordine cronologico, i fatti: dalla richiesta di arresto da parte della Corte penale internazionale (Cpi), al fermo del generale libico, fino alla sua liberazione e al rimpatrio su un volo di Stato. In mezzo vengono citate email, dichiarazioni fatte in riunioni su Zoom tra vertici di governo e istituzioni, ma anche parti di discorsi tenuti in Parlamento del Guardasigilli e del titolare del Viminale. La giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha ora un mese circa per visionare gli atti e inviarli all'Aula, che si esprimerà poi dopo trenta giorni. Sembra scontato il "no" all'autorizzazione a procedere.

Ma quali sono le ipotesi di reato? A essere contestate sono: omissione di atti di ufficio per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, concorso in favoreggiamento per i ministri Matteo Piantedosi e Nordio e per il sottosegretario Alfredo Mantovano, concorso in peculato per Piantedosi e Mantovano. Tutti i reati, si legge negli atti, sono contestati "con l'aggravante di aver agito, abusando dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione rivestita". 

Almasri, chiesta l'autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano

Sono arrivati alla Camera gli atti provenienti dal tribunale dei ministri in merito al caso Almasri. "Negli atti in...

Per quanto riguarda il reato di omissione di atti d'ufficio, "si ritiene accertato che il ministro Carlo Nordio, ricevute le richieste di cooperazione giudiziaria della Cpi aventi a oggetto l'arresto provvisorio e la perquisizione e il sequestro nei confronti del cittadino libico Almasri, non diede corso a nessuna delle due richieste prontamente. E ciò - si legge nel documento del tribunale dei ministri - nonostante sapesse che il ricercato era stato, nelle more, anche arrestato dalla polizia, tanto è vero che gli atti relativi a detto arresto erano stati trasmessi contestualmente dalla polizia sia all'autorità giudiziaria sia al ministero, che, nel frattempo, li aveva, comunque, già ricevuti formalmente tramite il canale diplomatico prescelto in sede di adesione al Trattato di Roma".

Per quanto riguarda il reato di favoreggiamento, per il tribunale dei ministri la "condotta omissiva" del ministro della Giustizia è stata "utile ad aiutare il ricercato Almasri, sia a eludere le investigazioni svolte dalla Cpi, sia a sottrarsi alle ricerche, finalizzate all'arresto e consegna, disposte dalla medesima Corte". Allo stesso modo ad Almasri è stato "utile" il decreto di espulsione emesso dal ministro Piantedosi, così come la decisione di utilizzare un volo di Stato. Secondo le toghe, dunque, sia i ministri Nordio e Piantedosi, sia il sottosegretario Mantovano "hanno scientemente e volontariamente" aiutato il generale libico. L'accusa di peculato invece è relativa all'uso dell'aereo di Stato.

Per il tribunale dei ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano si sarebbero mossi in questa direzione per paura di ritorsioni. "Appare verosimile - si legge ancora - che l'effettiva e inespressa motivazione degli atti e delle condotte tenute tanto dal ministro Nordio - nel decidere di non dar corso alla richiesta di cooperazione della Cpi relativa sia all'arresto che al sequestro - quanto dal ministro Piantedosi - nel decretare l'espulsione dal territorio dello Stato - e infine dall'Autorità delegata Mantovano - nel richiedere il volo Cai per l'accompagnamento in patria - sia da rinvenirsi, piuttosto, nelle preoccupazioni palesate dal Prefetto Caravelli (il direttore dell'Aise), nell'ambito delle riunioni intercorse tra i vertici istituzionali, riferite a possibili ritorsioni per i cittadini e gli interessi italiani in Libia derivanti dal mantenimento in vinculis di Almasri".