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Anna Falchi: "Le mie mutandine sequestrate da un pezzo grosso della tv"

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Tutti pazzi per Anna Falchi. La conduttrice Rai, da sempre sex symbol, non ha mai nascosto di essere "orgogliosissima" di questa definizione. "A quale donna non farebbe piacere essere desiderata da un uomo?", chiede per poi allontanare la polemica sulle cosiddette "donne-oggetto": "Io sono femmina e non femminista. Rispetto tutti, uomini e donne; e pretendo rispetto, da uomini e donne".

 

 

Intervistata dal Giornale, la Falchi torna su un episodio che fece parecchio scalpore: quando durante Rai Satyricon del 2001, ospite di Daniele Luttazzi, si sfilò gli slip rossi con su scritto "È qui la festa", donandoli a Luttazzi. Eppure di quelle mutandine nessuno ha più traccia: "Si trattò di una gag preparata. In realtà non rimasi nuda. Sotto avevo un altro paio di mutandine. Leggenda metropolitana vuole che le abbia sequestrate un pezzo grosso con tendenze feticiste. Nell'ambiente circola anche un nome. Ma io non lo farò mai, neppure sotto tortura". Nella lunga carriera c'è qualcosa che l'attrice vorrebbe far sparire, si tratta di alcune sequenze del film del 1994 con Rupert Everett, Dellamorte Dellammore.

 

 

Il motivo è chiaro? Si vede io e Rupert che facciamo sesso su una tomba". Addirittura, prosegue, "durante la registrazione dovevamo scavare attorno alle lapidi e da sotto terra affiorarono vere ossa di defunti. Fu orribile". Chiusa la parentesi cinema e tv, la Falchi commenta l'elezione di Giorgia Meloni: "Ne sono lieta. E ben cinque anni fa, durante una trasmissione televisiva, espressi l'auspicio che proprio lei diventasse in Italia la prima presidente del Consiglio. Ora l'esito elettorale mi ha dato ragione".

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