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Gli ex An pronti alla rivolta: in piazza contro Berlusconi

Giulio Bucchi
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  Usare la piazza contro Silvio Berlusconi. La tentazione questa volta non è dei sindacati, di Bersani, di Vendola o di Di Pietro. E' un progetto, concreto, ideato dagli (ex?) alleati del Cavaliere, quei colonnelli che lo avevano seguito ai tempi della fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale, che gli erano rimasti fedeli durante i travagli della diaspora di Gianfranco Fini, che hanno mandato giù il boccone amaro del sostegno a Mario Monti. Ma quel che è troppo è troppo. Dire addio al Pdl e tornare a una Forza Italia 2 agli ex An non va proprio giù. "Un partito non cambia il nome con un annuncio a un giornale tedesco", tuona Ignazio La Russa, l'uomo forte del drappello di rivoltosi. E' lui il leader, tanto che secondo fonti ben informate il ras del fu Movimento Sociale a Milano starebbe già preparando un proprio partito. Una Alleanza Nazionale 2, visto che siamo in tema. Ma sono un po' tutti  i componenti dell'ala destra del Pdl a frenare. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha detto di "non credere" ai propositi di Berlusconi, ma il suo tono a metà tra lo scettico e lo sbigottito non è condiviso da altri suoi compagni. Giorgia Meloni, per esempio, ha già il piglio di chi vuol combattere: "Alleati sì, sottomessi mai". Il messaggio è chiaro: se si vuole smantellare un partito in cui hanno deciso, a malincuore, di diluire la loro identità politica, gli ex An non si arrenderanno facilmente e reagiranno. Si comincia già il 26 luglio, a Roma, con una manifestazione trasversale cui parteciperanno anche i responsabili: obiettivo chiedere le primarie del Pdl, e dare una spallatina ai propositi del Cav...     Leggi l'articolo di Barbara Romano su Libero in edicola oggi, martedì 17 luglio    

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