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Bersani dice sì all'aumento Ivapur di non tagliare la sanità

Monti incontra i leader di Pdl e Pd. Poi avvisa la sinistra: "Senza tagli sale l'imposta". Ma i democratici non mollano

Andrea Tempestini
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  «Qualche aggiustamento si può fare», ha spiegato Mario Monti a Pier Luigi Bersani, a proposito del decreto sulla spending review, «ma a patto che i saldi restino invariati». E ha ricordato - a lui come anche ad Angelino Alfano, incontrato nel pomeriggio - che se il decreto sulla spending review non viene approvato prima della pausa estiva, «non si potrà evitare in autunno l'aumento dell'Iva». Il che sarebbe «molto dannoso» per il Paese. I tagli ai Comuni e alla sanità, aveva messo in chiaro Pier Luigi Bersani poco prima, non vanno bene. Il Pd è leale con il governo e continuerà a esserlo. Ma alcune cose «vanno corrette». Non si può mettere in ginocchio «un comune virtuoso». Non si può far pagare sempre a loro. Perché, come aveva detto l'altra sera il segretario a Skytg24, gli enti locali «non sono la malattia, ma la medicina». Così come vanno rivisti completamente i tagli alla sanità", spiega Elisa Calessi su Libero in edicola oggi. Ma il premier Monti ha avvisato Bersani, e lo ha fatto senza margini per incappare in errori: o i tagli, o l'Iva. Il professore ha messo in guardia i segretari di Pd e Pdl: "La situazione è difficile, e se i saldi non restano invariati dovremo aumentare le tasse". Ma ai democratici non importano: loro vogliono risparmiare su Comuni e Sanità, anche a costo di introdurre l'ennesimo balzello che graverebbe su tutto il Paese. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, giovedì 26 luglio  

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