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Propaganda anti-italiani

Bolzano riscopre l'irredentismo

Fabio Corti
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 A Bolzano e dintorni le formazioni politiche che spingono per l'autodeterminazione del Tirolo guadagnano consensi a vista d'occhio e anche nelle valli i voti fioccano per chi promette alla cittadinanza di cancellare la denomi­nazione Alto Adige da docu­menti, timbri e cartelli comuna­­li. «Il nostro partito-anima ha perso la bussola», dichiara al Corriere della Sera uno sconso­lato Leopold Steurer, storico, parlando dell'Svp. In città sui muri non si fatica a individuare la scritta "Via dall'Italia" vergata in tedesco dai giovani di estrema destra, bacino sempre crescente del sentimento irredentista che tra le montagne contribuisce a riabilitare le figure dei terroristi che negli anni Sessanta fecero esplodere bombe contro gli italiani, oggi considerati dai più «combattenti per la libertà», at­tivisti e non terroristi. Nelle ultime settimane le cose hanno subìto un'accelerata: il PdL ha chiesto a gran voce il commissa­riamento del Comune di Bolzano «perché non difendel'antifascismo». Gli Schützen hanno marciato per l'abolizione del monumentodell'Alpino di Merano, considerato «fasci­sta», anche se da decenni l'opera è ri­dotta a un rottame causa bombe anti-italiane. Il gior­no dellamanifestazione a presi­diarne i resti c'erano 600 poli­ziotti,esibizione muscolare che la comunità tedesca non ha affatto gradito. I fiorialla base della statua sono stati poi trafugati da due in­segnantitedeschi, denunciati per furto aggravato dai Carabi­nieri, accusavalutata come un'altra provocazione. «La poli­tica debole producefrutti mala­ti» dice il presidente del Consi­glio provinciale RiccardoDello Sbarba all'inviato del quotidiano di via Solferino. «Tre giorni fa - accusa - l'Svp ha modificato il pro­priostatuto per non permette­re più la candidatura di perso­ne di linguaitaliana. Per paura del declino rompe la conviven­za democratica erischia di can­cellare tutto quel che è stato co­struito con fatica».

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