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L'ordinanza: coi soldi del Pdl si è comprato la Jeep per la neve e la caldaia della villa

Nicoletta Orlandi Posti
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E' in carcere a Regina Coeli l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, l'accusa è di peculato. L'ordinanza di custodia cautelare, eseguita dalla Guardia di Finanza, è stata emessa dal gip Stefano Aprile, su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del pm Alberto Pioletti. La misura è stata ritenuta necessaria per il pericolo di fuga e il rischio di inquinamento delle prove.  All'esponente politico viene contestata l'appropriazione di una somma che si aggira intorno al milione e 300mila euro, ma complessivamente il denaro, oggetto delle indagini, ammonta a circa 6 milioni euro che la legge regionale 6/73 destina alle attività del gruppo Pdl. Alle somme che l'ex capogruppo Pdl ha versato direttamente sui suoi conti, ci sono due milioni e 600mila euro di bonifici presso terzi, più altri due milioni di euro fuoriusciti dai conti del Pdl. Tra gli utilizzi di danaro sotto la lente degli inquirenti c'è anche l'acquisto di una Jeep pagata poco più di 35mila euro, acquistata in coincidenza con la nevicata che mise in ginocchio la capitale nel febbraio scorso e una caldaia per la villa di San Felice Circeo. La procura di Roma è tornata a ribadire che "l'aspetto morale della politica non ci interessa", non riguarda le indagini in corso. "Indaghiamo laddove si ravvisino reati - si spiega a piazzale Clodio - e, nel caso specifico di Fiorito, episodi di arricchimento personale". L'esponente Pdl sostiene: "Non mi aspettavo l'arresto, ero convinto e lo sono tuttora di aver chiarito ogni aspetto della vicenda". Uno dei legali, Enrico Pavia, parla di "situazione che addolora", perchè "l'arresto si poteva evitare". Mentre l'avvocato Carlo Taormina ha annunciato ricorso: "Se ci si trova davanti a un reato questo è quello di appropriazione indebita, dove l'arresto non è consentito. Mi auguro che questo rappresenti una svolta e che quindi adesso anche gli altri 70 consiglieri della Regione Lazio abbiano lo stesso trattamento".  Sul fronte politico il segretario Pdl, Angelino Alfano, afferma: "Non consentirò di sporcare la storia di una grande partito, la sua dignità per la salvaguardia e nell'interesse di milioni e milioni di elettori, di decine di migliaia di onesti militanti e per quei buoni amministratori che gli rendono onore. L'arresto arriva in tempo per impedire a Fiorito una ribalta televisiva che stava irresponsabilmente cavalcando. Il suo comportamento ci ha fatto male. Impediremo che altri comportamenti analoghi possano lederci. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti (Pd), incalza: "Regione Lazio, si torni a votare subito, ma proprio subito. La parola deve tornare immediatamente ai cittadini".

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