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Quando la burocrazia uccide la solidarietàAi terremotati neanche un euro dagli sms

Raccolti 15 milioni di euro, ma l'iter per "sbloccare" il denaro è lungo e complesso

Lucia Esposito
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  Neanche un euro degli sms solidati inviati dalla generosità degli italiani ai terremotati dell'Emilia. Oltre 15 milioni di euro versati attraverso i cellulari al numero 45500. Secondo quanto scrive il Corriere della SEra, a tre mesi dalla seconda scossa di terremoto, le popolazioni colpite non hanno ancora visto un euro. Tutta colpa della burocraziam. Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, intervistato dal quotidiano di via Solferino spiega: "Purtroppo l'iter non si può comprimere più di tanto se si vuole assicurare trasparenza". Un tecnico della Protezione civile dà una spiegazione ancora più dettagliata, dice che i diversi operatori telefonici debbono effettivamente incassare la crifra prima di versare alla Tesoreria di Stato l'importo in teoria ricevuta. "io posso anche inviare un messaggio ma se poi per qualche ragione non lo pago, il gestore non versa". Ecco perché i tempi si allungano. Prima di versare l'importo le compagnie devono quindi essere sicure che tutti i soldi donati esistano veramente e questo non sempre accade. Al momento - scrive il Corriere - nelle casse di Bankitalia risultano depositati poco più di 7 milioni di euro, nemmeno la metà di quelli ipotizzati".     

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