Milano, vigile assenteista
Il comune chiede i danni
La Giunta comunale milanese ha deliberato di costituirsi parte civile nei confronti di un vigile assenteista. Dopo controlli interni della Polizia Municipale e di attività investigativa, si è scoperto che l'agente, impiegato presso l'anagrafe di via Padova, era uscito un'ora prima dal servizio per 186 volte, tra il 2007 e 2008, facendo credere, con inganni e raggiri, di essere invece sul posto di lavoro. Il vigile ha goduto, dunque, della stessa retribuzione senza aver corrisposto adeguata prestazione e ha abusato dei poteri, in violazione ai doveri inerenti a una pubblica funzione, con l'aggravante di aver commesso il fatto a danno di un ente pubblico. Danno che, ora, gli verrà contestato in sede penale. L'udienza è fissata per domani, 13 maggio, davanti al Tribunale di Milano. «Al di là dell'entità del risarcimento - spiega il vicesindaco Riccardo De Corato - su cui si esprimerà il Tribunale, quello che conta è che a Milano i controlli interni della Polizia Municipale, così come quelli sui dipendenti, funzionano. Il messaggio che il Comune vuole lanciare è che non sono e non saranno tollerati comportamenti che provocano disagi e danneggiano prima di tutto i cittadini. Che poi sono le vere vittime del cattivo servizio».