Cerca
Cerca
+

Anarchici contro Calabresi

Imbrattata la targa a Milano

Luciano Moggi
  • a
  • a
  • a

Per la seconda volta in pochi giorni la menoria del commissario Calabresi viene presa di mira dagli anarchici. Dopo la scritta 'Calabresi assassino' comparsa sul muro esterno della chiesa di Santa Francesca Romana vicino a corso Buenos Aires a Milano, ieri è stata imbrattata la targa dedicata al commissario ucciso nel 1972. Sulla lapide di via Cherubini, posta dal comune di Milano nel 2007, è stata disegnato un cerchio con una 'A' al centro. La scritta è già stata ripulita dagli operatori dell'Amsa. E a Firenze, sempre domenica, in Via della Colonna, è apparsa la scritta "CalabresiAssassino" seguita dalla "A" cerchiata simbolo dei gruppi anarchici.Sui muri che costeggiano la strada percorsa ieri da un corteo di 2500persone sono apparse molte altre frasi ingiuriose contro la polizia. Lamanifestazione organizzata dalla rete dei collettivi degli studenti, daalcune sigle legate al mondo anarchico, dai centri sociali, dal partitodi Rifondazione comunista e da altre formazioni politiche è stataorganizzata in risposta agli incidenti dei giorni scorsi tra studentidel liceo Michelangelo e forze dell'ordine. "Questo ennesimo affronto non può che inquietare", ha sottolineato il vicesindaco milanese e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, "perché dimostracome in certi ambienti è stato mal digerito l'alto gesto di valoremorale di cui si è reso protagonista il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano. Che ha promosso uno storico incontro tra la vedovaPinelli e la vedova Calabresi. E si continuano ad alimentare, infamie,falsità e doppie verità, soffiando sul fuoco su vicende che dal puntodi vista giudiziario e storico sono chiuse”. “Segnali come questo - ha spiegato De Corato - non devono esseresottovalutati. Gli anni di piombo non arrivarono dal nulla. Ma furonol'approdo di continui messaggi di odio che alla fine sfociarono nellacaccia all'uomo con le spranghe. Quando si affiggono manifesti, sifanno scritte che incitano a gesti violenti, si fischia e si insultachi, come il presidente Formigoni, ha il pieno diritto di parlare inuna festa di tutti gli italiani come il 25 aprile, o si cercano milleoccasioni, islamici, rom, rifugiati, extracomunitari, studenti, comehanno fatto diversi centri sociali, solo per accendere gli animi, c'èsempre il rischio che un sasso diventi una valanga. Purtroppo -conclude De Corato - a Milano non mancano motivi ed elementi chevengono presi a pretesto per compiere atti del genere. Come la targaabusiva ricollocata il 23 marzo 2006 in piazza Fontana dagli anarchicie dai centri sociali, che rivendica la tesi dell'uccisione di Pinelli.Targa che continua a seminare veleni”.

Dai blog