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Il prefetto: "Madre non sa che il figlio si droga? Si suicidi". Alfano: "Lo rimuovo"

Andrea Tempestini
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Parole forti, durissime e discutibili, quelle pronunciate dal prefetto di Perugia, Antonio Reppucci. In una conferenza stampa in cui si parla di tossicodipendenze punta il dito contro le mamme: "Se una madre non si accorge che il figlio si droga ha fallito, si deve solo suicidare". Proprio così. Alla poco pacata riflessione aggiunge: "Se io avessi un figlio e lo vedessi per strada con la bottiglia in mano lo prenderei a schiaffi". Quindi la difesa delle forze dell'ordine: "Non possono fare da badanti e tutori alle famiglie". Furia Renzi - In serata è arrivata la dura reazione del premier, Matteo Renzi, alle parole del prefetto. Prima si vociferava di un premier "furente". E dopo le indiscrezioni la conferma dalle sue parole: "Le frasi del Prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al ministro Alfano per l'intervento", ha cinguettato sul premier. Renzi avrebbe fatto subito pressioni sul titolare del Viminale, che è passato subito ai fatti. "Ho sentito le dichiarazioni del prefetto di Perugia. Sono gravi e inaccettabili. Non può restare lì né altrove. Assumerò immediati provvedimenti", ha spiegato Alfano, annunciando la rimozione del prefetto. La sparata, dunque, gli è costata la poltrona. Mezza smentita - Le frasi del prefetto hanno scatenato anche la durissima reazione del procuratore distrettuale Antimafia di Perugia, Antonella Duchini: "Mi dissocio da Reppucci. Le famiglie non devono sentirsi isolate, ma supportate e coinvolte". Dunque la parziale retromarcia del prefetto, arrivata prima della sue rimozione de facto: "La mia è stata una provocazione. Volevo dire che la famiglia deve fare di più". Nel frattempo anche il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni, aveva chiesto a Renzi ed Alfano "l'immediata rimozione del prefetto", che ha ulteriormente cercato di rettificare: "E' stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle parole. Nessuno vule il suidicio di nessuno. Volevo solo scuotere, era un invito a fare sistema".

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