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Yara, minacce in carcere per Bossetti: "Ammazzati, la pagherai"

Ignazio Stagno
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Massimo Bossetti rischia grosso. L'uomo, arrestato come presunto assassino di Yara Gambirasio deve fare i conti con un codice non scritto tra le mura del carcere che mette sotto giudizio i detenuti accusati di abusi o violenze contro donne o bambini. A questo sta andando incontro Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio. “Infame, la pagherai, ammazzati”. Sono solo alcune delle minacce o degli insulti giunti al 44enne muratore di Mapello. L'uomo da ormai una settimana è in isolamento nel penitenziario di “Gleno”. Ciò non ha fermato gli altri detenuti che hanno scagliato il proprio sdegno nei suoi confronti. Bossetti dice di temere non solo per se stesso, ma soprattutto per la sua famiglia, in particolare per la mamma Ester. Il presunto killer è comunque sotto stretta osservazione. Le forze dell'ordine temono un gesto estremo o il ripresentarsi del lieve malore che lo avrebbe colpito nei giorni scorsi. Rito immediato - Intanto le indagini vanno avanti. "Credo che si possa tranquillamente andare a giudizio immediato", nei confronti di Massimo Bossetti, presunto colpevole dell'omicidio di Yara Gambirasio. Cosi' il procuratore capo della Repubblica di Bergamo, Francesco Dettori, ospite di "24 Mattino" su Radio 24 parla del caso Yara. "La decisione di richiederlo spetta al pm Ruggeri, ma ritengo di si', che si possa fare il giudizio immediato. Dopo tanti anni, se si riesce ad arrivare a un giudizio dibattimentale il piu' rapido possibile significa anche dare un giusto conto del funzionamento della macchina della giustizia".

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