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Emilia, fischi a Monti. Il premier: "Non potevamo rinviare l'Imu, stavamo per fallire"

Il professore arriva a Mirandola, devastata dal sisma dello scorso maggio: "Non c'era copertura finanziaria per posticipare le tasse"

Giulio Bucchi
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I terremotati dell'Emilia lo fischiano e Mario Monti li prende in giro. Non è stato un bel Giorno della Memoria per il premier, che dopo aver visitato il Memoriale della Shoah a Milano si è recato in visita a Mirandola, nel Modenese, la cittadina più colpita dai due tremendi terremoti dello scorso maggio. Una ventina di contestatori l'hanno accolto al grido di "vergogna", "ladri", "vieni da noi solo per i soldi".  Guarda il video su Libero Tv La polemica, purtroppo, va avanti fin da quando Monti visitò l'Emilia due giorni dopo la seconda scossa. In ballo, oggi come allora, il pagamento dell'Imu che il governo ha preteso nonostante molti di quegli stessi emiliani non avessero più una casa. E in serata Monti ha spiegato a modo suo l'insensibilità dell'esecutivo: "Non è stato possibile posticipare il pagamento delle tasse. Non c'era la copertura finanziaria". In altre parole, o lo Stato incassava le tasse dei terremotati oppure falliva. "Mi dispiace - ha concluso il premier uscente - abbiamo fatto tutto il possibile viste le limitatissime risorse dello Stato che stava per fallire". 

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