Procura di Milano, il Consiglio giudiziario chiede l'intervento del Csm
Dopo le accuse e gli esposti del capo della procura di Milano Bruti Liberati contro Robledo a quanto pare le toghe del capoluogo lombardo sono in stato di agitazione. La situazione al Palazzo di Giustizia di Milano continua ad essere esplosiva. Tanto che il Consiglio giudiziario del capoluogo lombardo ha scritto in una delibera che "il quadro è fortemente deteriorato" proprio a causa dello scontro tra Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo. Abbastanza da chiedere "risposte urgenti" dal Consiglio superiore della magistratura, perché si possano "superare il diffuso disagio di magistrati, avvocati, organi investigativi e cittadini". La situazione, scrivono, impone "la trasmissione" degli atti tanto al pg quanto alla Corte dei conti. L'accusa - Edmondo Bruti Liberati ha accusato al Consiglio Superiore della Magistratura Alfredo Robledo, suo ex capo nel pool anticorruzione di aver fatto inutilmente spendere allo Stato 1 milione di euro in parcelle ai tre custodi delle somme sequestrate, nel corso di un processo dell'aprile 2009, a 4 istituti bancari esteri per truffa sui derivati del Comune di Milano. Le parcelle incriminate - "Bruti spedisce al Csm un conteggio delle parcelle liquidate da Robledo a 4 custodi dei milioni di euro (prima 170, poi scesi a 90) sequestrati nell'aprile 2009 a 4 banche estere per truffa sui derivati del Comune di Milano, e da Robledo depositati non sul Fondo Unico Giustizia in vigore proprio a inizio 2009, ma su un istituto che a suo avviso avrebbe fruttato interessi maggiori, la Banca Credito Cooperativo di Carate Brianza scrive Luigi Ferrarella su Il Corriere della Sera, che precisa: 483.000 euro nel 2010-2012 all'avvocato Federica Gabrielli, 457.000 nel 2011-2013 al commercialista Piero Canevelli, e 62.000 al collega Silvano Cremonesi. La replica di Robledo - In più "risulta che il pm Robledo è stato residente in Carate fino al giugno 2008" e questa insinuazione, va da sé, fa infuriare Robledo che sull'accusa di Bruti Liberati commenta: "Informazioni inveritiere e insinuanti" e aggiunge "malevola suggestione volta ad accreditare un qualche legame con la banca". Poi contrattacca la tesi di Bruti Liberati e si accinge a precisare: "Mi corre l'obbligo di affermare che sia il procuratore che la collega Boccassini hanno mentito al Csm inventandosi un pedinamento parallelo nell'inchiesta Expo, episodio mai avvenuto come è dimostrato per tabulas dalla nota della GdF che lo esclude".