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Eternit, Renzi: "Cambiare la prescrizione, così è un incubo"

laura vezzo
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Il giorno dopo l'annullamento della condanna da parte della Cassazione, quello che resta del processo Eternit, caduto in prescrizione secondo la legge, è la rabbia dei familiari delle vittime. La portavoce della sofferenza di tutti è Romana Blasotti Pavesi: vedova di Mario Pavesi, ex operaio dell'Eternit di Casale Monferrato, sorella di Libera Blasotti, morta di mesotelioma, il 9 giugno 1990; lei è zia di Giorgio, morto di mesotelioma, il 10 dicembre 2004, cugina di Anna, morta di mesotelioma poco tempo dopo, ed è madre di Maria Rosa, morta di mesotelioma il 24 agosto 2008. "Ho una grande rabbia addosso. Non pensavo di provarla ancora, e invece mi sento una forza tenace per andare avanti. Tutto quel che abbiamo fatto, partendo da Casale, per decenni, deve lasciare un segno, deve servire da esempio per tutti i casi come questo. Nessuno più deve permettersi di fare, impunito, quel che è stato fatto a noi e solo per profitto. Il disastro che abbiamo patito e continuiamo patire non può sfumare così", confida in un'intervista a La Stampa. Di fronte a tutta questa sofferenza, il premier Renzi ammette la necessità di rivedere la legge sulla prescrizione. Condanna annullata - E' stata revocata la condanna a 18 anni del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, condannato per disastro ambientale doloso, dovuto all'emissione di polveri killer da quattro stabilimenti italiani: Casale Monferrato e Cavagnolo (Piemonte), Rubiera (Emilia) e Bagnoli (Campania). La Cassazione, dopo solo due ore di consiglio, prescrive il reato, segnando, così, un altro caso giudiziario in cui nessuno è colpevole. Lutto cittadino - E' stato dichiarato lutto cittadino a Casale Monferrato, nell'Alessandrino, dopo la sentenza Eternit della Cassazione che ha annullato la sentenza di condanna a 18 anni per il magnate  Schmidheiny, accusato di disastro doloso relativo alla morte di oltre duemila persone per inquinamento da amianto, dichiarando il reato prescritto. Lo ha proclamato il sindaco, Titti Palazzetti, che questa mattina, 20 novembre, è in piazza con i suoi concittadini per protestare contro l'annullamento per prescrizione. Renzi e la prescrizione - "La giustizia deve essere tempestiva. Non possiamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti", con un tweet il premier Matteo Renzi prende posizione sulla decisione della Cassazione sul caso Eternit. "Da cittadino mi colpiscono le interviste ai familiari e mi fanno venire anche un po' di brividi. Perché mostrano un'abilità straordinaria e perché credono nella giustizia più di quanto ci creda talvolta un servitore dello Stato e continuano a combattere non perché le morti siano consolate - sono inconsolabili - ma per l'idea di attaccarsi fortemente alla giustizia come etica di un Paese. È un dolore e una bellezza senza fine", dice Matteo Renzi alla stazione radio Rtl. "Non è possibile", contiua il premier, "su alcune vicende avere regole che col tempo fanno saltare la domanda di giustizia, perché ci sono dei dolori che non hanno tempo; dobbiamo far sì che i processi siano più veloci e non ci sia modo di chiudere la partita più velocemente perché è passato tanto tempo come se le domande di giustizia venissero meno. No, non vengono meno". I magistrati - Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli ricorda che "i magistrati hanno sollevato da anni il problema della prescrizione; già nel 2005, quando venne approvata la ex Cirielli, dicemmo che era una pessima riforma che avrebbe creato tanti problemi". Camere accelerano - Il senatore di FI, Francesco Nitto Palma, nell'ambito del dibattito Eternit, aveva accennato alla necessità che un'intesa tra i presidenti Grasso e Boldrini che decidesse se i disegni di legge in tema di prescrizione, inclusi nel pacchetto della riforma della giustizia varato dal governo, partiranno dalla Camera o dal Senato.        

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