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Multe, arriva il vigile in borghese: occhio alla contravvenzione

Ignazio Stagno
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Qualcuno l'ha brillantemente definita «una vita a testa in giù». E in effetti ormai non riusciamo più a staccarci dai nostri smartphone e dai social network che hanno invaso ogni aspetto della nostra vita. Facebook, Twitter e WhatsApp, per citare solo le piattaforme più comuni, ci fanno compagnia mentre siamo a tavola, mentre andiamo al lavoro e persino quando siamo in bagno. Questa pseudo dipendenza in alcuni contesti, come ad esempio in metropolitana, non comporta problemi legati alla sicurezza ma in altri, pensiamo a quando camminiamo per strada o siamo al volante, può rivelarsi addirittura fatale. E i numeri confermano che gli incidenti causati dall'uso del telefonino alla guida stanno aumentando vertiginosamente con la diffusione dei social network.. Ecco perchè a Firenze, le autorità cittadine hanno deciso di combattere il fenomeno della guida distratta non più con i metodi tradizionali ma con una vera e propria task force di agenti in borghese. Dalla prossima settimana, infatti, un'auto della polizia municipale girerà per le vie del capoluogo toscano con l'obiettivo di pizzicare tutti coloro che mentre guidano parlano al telefono, scrivono messaggi, si scattano selfie o fanno su e giù per la bacheca di Facebook. Il problema, però, è che non sarà la classica pattuglia con i lampeggianti, quella per intenderci che appena uno la vede abbassa il telefono e dice all'interlocutore di aspettare un attimo in linea, ma una macchina qualsiasi. O magari no: forse gli agenti in incognito saranno a bordo di uno scooter o di una moto pronti in qualsiasi momento a far accostare l'automobilista indisciplinato e a fargli una bella multa. Ben 160 euro più 5 punti decurtati dalla patente. E da Palazzo Vecchio fanno sapere che non ci sarà modo di sfuggire alla sanzione: le contravvenzioni verranno contestate sul posto dopo aver colto il guidatore in flagranza di reato e dunque non ci sarà alcuna possibilità che vengano annullate. Inutile dire che questa operazione oltre a costituire un deterrente per i comportamenti che violano il codice della strada con l'obiettivo di ridurre il numero di incidenti, rappresenta anche un business non di poco conto sia per la polizia municipale che per il comune. Basti pensare che a Firenze in sette giorni di controlli normali vengono verbalizzate in media circa 60 multe, mentre con la nuova modalità, in una settimana di prova che è stata fatta lo scorso aprile, ne sono state staccate la bellezza di 2300. Eppure, fanno sapere le autorità, qualcosa si deve pur fare per provare a contrastare un fenomeno sempre più preoccupante. A quanto pare non bastano le campagne di sensibilizzazione che girano sul web. Nonostante varie associazioni abbiano diffuso dei video molto commoventi in cui venivano raccontate le storie di alcune vittime di questo diffuso malcostume, in molti sembrano pensare che il problema non li riguarderà mai in prima persona e continuano imperterriti a usare il cellulare al volante. I dati, però, non lasciano spazio alle interpretazioni. Negli ultimi 25 anni il numero degli incidenti stradali si è dimezzato ma sull'attuale totale uno su dieci avviene a causa dell'uso del cellulare. E la sensazione è che siano addirittura di più dato che non sempre è possibile accertarlo. In America, dove il fenomeno è ancora più diffuso, circa un quarto degli incidenti mortali sono collegati all'uso del telefonino, secondi solo a quelli per eccesso di velocità. E là esiste addirittura una legge che vieta di impostare il navigatore mentre si sta guidando. Un esempio che dovremmo seguire. La lotta alla guida distratta, dunque, potrebbe partire da Firenze e arrivare presto anche in altre zone d'Italia. Già c'era stato un precedente nel varesotto. E allora, in attesa di poter fare tutte le operazioni vocalmente, sarà bene munirsi di auricolari, bluetooth e quant'altro. Almeno alla guida è meglio non essere multitasking. di Niccolò Petrali

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