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Bari, clandestini di classe preferiscono nave da crociera al gommone: "prezzi più convenineti"

Mirko Mazzola
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"Ho dei clandestini a bordo, sono siriani e chiedono asilo politico", sembrerebbe ordinaria amministrazione per la Polizia di Frontiera di Bari, ma ad annunciarli è stato il comandante di una nave da crociera. Proprio così, questi profughi, medici e veterinari siriani perseguitati politici nel loro Paese sono arrivati in Italia, viaggiando in prima classe su una nave MSC Crociere. Il viaggio - La vicenda risale al 19 ottobre scorso. Partiti da Aleppo, volevano raggiungere i parenti in Svezia, Finlandia e Danimarca. La fuga dalla guerra li ha costretti a mettersi nelle mani di chi sfrutta questo mercato della paura e pagando migliaia di dollari camminando a piedi e trasportati in bus, sono arrivati ad Istanbul, qui la scelta di imbarcarsi con la MSC che offriva prezzi più convenienti dei famosi "barconi" per i quali i "delinquenti", come li definiscono loro, chiedevano non meno di duemila dollari. Speravano di poter approdare da turisti a Venezia per poi proseguire verso l'Europa del Nord. Inizialmente i 12 siriani seppur abbiano tutti i requisiti per ottenere documenti da perseguitati politici, preferiscono non averli in Italia per evitare successive complicazioni negli spostamenti all'estero. Però una volta identificati dalla dogana italiana come clandestini (in quanto i loro documenti non erano in regola per scendere nella Penisola), decidono di concludere la loro crociera alla volta di Bari dove comunicano al comandante di voler chiedere l'asilo politico in Italia. I clandestini una volta approdati, si sono subito distinti per il loro abbigliamento e l'ottimo uso dell'inglese e del francese. Hanno poi raccontato agli increduli agenti di frontiera, la loro storia. "Siamo medici e veterinari, e nel nostro paese ci era impossibile continuare a vivere, studiare. Il regime ci avrebbe costretto alla prigione, siamo scappati".  

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