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Morte di Loris, che cosa ha detto Veronica all'uomo che è andato a trovarla in carcere

Andrea Tempestini
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Un Natale in carcere per Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris arrestata per l'omicidio del figlio, avvenuto ormai quasi un mese fa, il 30 novembre. Come scrive Repubblica, Veronica ha teso la mano a chi è andata a visitarla in carcere. In cella è sola, per lei soltanto una televisione, unico legame col mondo esterno. Ogni giorno è seguita da medici e psicologi: lei si sente già condannata, e si teme che possa fare un gesto estremo. "Sono innocente" - L'uomo che è andato a trovare Veronica per Natale nel carcere di Petrusa, come rivela sempre Repubblica, è stato un deputato regionale del Pd, Giovanni Panepinto, che spiega di aver visto "una giovane donna dalla forza straordinaria". Al deputato la donna ha detto: "Sono innocente, lo dimostrerò. Uscirò di qui e presto tornerò dalla mia famiglia". La voce ferma, l'occhio nero e liquido, Veronica non ha mai abbassato lo sguardo e ha rifiutato l'offerta del politico di tornare a trovarla per portarle quello che le potrebbe servire: Veronica, infatti, è stata abbandonata da quasi tutta la sua famiglia (il marito non è mai andato a trovarla). La sola emozione - Quando le è stata annunciata la visita, Veronica si è alzata dalla branda sommersa dalle coperta: è sola, completamente sola, poiché le altre 24 detenute del settore sono su altri piani, il timore è quello di una vendetta contro la madre presunta omicida. L'unica emozione sul volto di Veronica, svela Panepinto, si è vista quando lui le ha detto: "Vorrei farle le condoglianze per la perdita di suo figlio". La donna ha detto di stare bene, ha affermato di mangiare (inizialmente rifiutava il cibo) e che è bene assistita. Desidera qualcosa? "Non mi serve nulla - risponde -, dimostrerò la mia innocenza e uscirò presto di qui". L'abbraccio - Quando Panepinto ha salutato Veronica le ha chiesto se poteva abbracciarla. Lei ha acconsentito, ma ha lasciato le braccia inerti lungo il corpo per poi tornare sotto alla sua montagna di coperte, da quindici giorni la sola compagnia di Veronica, che durante il giorno parla soltanto per una volta con lo psichiatra o del medico. Veronica, però, continua a sperare di essere liberata: la decisione verrà presa il 31 dicembre dal Tribunale del riesame di Catania.

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