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Fabio Birolo, il tabaccaio che uccise un ladro, assolto. Il pm: "Fu legittima difesa"

Federica Villa
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La notte del 26 aprile 2012, il tabaccaio di Civè di Correzzola, Franco Birolo, sentì un rumore nel suo negozio che si trova esattamente sotto alla sua abitazione. Armato di pistola, scese a controllare: la vetrina era stata rotta. Birolo ebbe solo un attimo per realizzare l'accaduto perché, subito dopo, venne aggredito da uno dei quattro ladri che si erano introdotti nella tabaccheria con l'intento di svaligiarla. Il tabaccaio gli sparò e lo uccise. ll giorno dopo, su di lui pendeva l'accusa di omicidio volontario. E ora, a distanza di più di tre anni dall'accaduto, è arrivata la sentenza definitiva sul caso. Il pm Benedetto Roberti ha deciso per l'assoluzione del tabaccaio, che ha agito per legittima difesa. La perizia balistica - A convincere il pm, è stata la perizia balistica eseguita sul corpo del ladro, un moldavo di 23 anni. Secondo quanto stabilito dall'esperto Marco Piovan, il ladro è stato colpito da una distanza talmente ridotta, meno di mezzo metro, che giustificherebbe la reazione del tabaccaio colto di sorpresa. "Ero spaventato", si è sempre giustificato Birolo, che ha sparato d'impulso, per difendere la sua famiglia che dormiva al piano di sopra. Ora i rilievi scientifici gli danno ragione: è stata legittima difesa. 

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