Come annullare le multe, scendono in campo i vigili: a non pagare ti aiutano loro
Si chiama Adpl, una sigla che sta per «Associazione per i diritti e la protezione dei lavoratori», e finalmente ha una sede, in via Fratelli Fraschini 2, a due passi da Cascina Cascinetta, a Milano. Si tratta di un'associazione non sindacale fondata da un gruppo di agenti della polizia locale meneghina con l'obiettivo di «mettere a disposizione degli iscritti la nostra esperienza sul campo», come raccontano i diretti interessati. Della serie: non sapete se quella multa che avete trovato sul cofano della macchina possa essere o meno oggetto di un ricorso amministrativo? E a chi chiedere, se non direttamente ai vigili? Sissignori, non è mai stato così facile: «Noi offriamo una consulenza anche legale in questo senso», spiega Giovanni Aurea, presidente e fondatore (assieme ad altri otto colleghi) della Adpl: «Facciamo praticamente da filtro: il nostro staff, che è composto da sei avvocati con diverse specializzazioni (ci sono infatti penalisti e legali del lavoro) valutano se il ricorso è fattibile oppure se è una perdita di tempo e indirizzano i cittadini verso il corretto iter da seguire con le istituzioni». Senza perdere tempo o risorse preziose. Parola di ghisa. Così l'associazione, nata sulla carta appena due anni fa, si rivolge non solo agli agenti in servizio non iscritti al sindacato, ma anche a tutte le altre categorie di lavoratori di Milano e dintorni: la tessera costa 45 euro e garantisce, tra l'altro, l'accesso alle convenzioni già attive per le forze di polizia. Insomma, non serve avere la divisa per far parte dell'Adpl. E ce n'è davvero per ogni evenienza: dalle prestazioni sanitarie alle consulenze legali, fino a quelle legate alle cartelle esattoriali di Equitalia. «Ora che abbiamo aperto i battenti in maniera vera e propria possiamo ricevere il pubblico», continua Aurea, soddisfatto dell'iniziativa: «La sede è all'interno di un Caf patronato che si trova a Milano sud: c'è la possibilità, ad esempio, di compilare e trasmettere il modello del 730 con tariffe agevolate per i pensionati e i lavoratori dipendenti che hanno un reddito basso». di Claudia Osmetti