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Sollecito si racconta: "Con Amanda il sesso era forte ma non abbiamo potuto viverci.."

Raffaele Sollecito

"Mi sembra di vivere in un romanzo di Kafka, ogni volta che incontro una ragazza devo spiegarle che sono implicato in un'indagine di omicidio: non è facile"

Marta Macchi
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Raffaele Sollecito, accusato insieme all'ex fidanzata Amanda Knox per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, torna dire la sua sul delitto che lo ha visto protagonista. Dopo che è stato identificato come uno dei principali sospetti la vita di Raffaele è radicalmente cambiata. Mai nello stesso posto, mai tranquillo davvero. Dopo quel 1° novembre del 2007 Sollecito ha prosciugato tutte le sue risorse economiche per tentare di provare la sua innocenza . Ma il 25 marzo scorso, dopo un lungo iter processuale che lo ha identificato prima come colpevole e poi assolto in appello, la Suprema Corte ha deciso per l'annullamento della precedente sentenza, rimandandolo - insieme all'ex fidanzata - nuovamente a processo. Di questo, e di molto altro, il 29enne ingeniere ha parlato nella sua intervista all'Observer che, alle vicende di Perugia, e a Raffaele, ha dedicato un'intera pagina: "Vittima di una giustizia che sta giocando con la mia vita come fossi il personaggio di un romanzo di Kafka". Con Amanda - L'ultimo viaggio per Sollecito è stato, qualche settimana fa, a New York. Nella Grande Mela, il 29enne, ha incontrato persino l'ex fidanzata Amanda Knox, compagna di incubo: incontro testimoniato dagli scatti del Mirror. Abbracci, tenere effusioni perché come lo stesso Raffaele spiega: "Dopo aver vissuto un'esperienza del genere è naturale restare amici e supportarsi a vicenda ma non ho rimpianti per averla conosciuta. Avrei potuto fare quello che la polizia voleva e dire loro che non ero con lei quella famosa notte, ma poi non avrei potuto vivere a posto con la mia coscienza". Sollecito si lascia andare anche ai ricordi, non senza rammarico: "La nostra relazione si è intensificata molto rapidamente, il sesso con lei non era noioso anche se io non avevo molta esperienza al riguardo e parlavamo delle nostre fantasie, dei nostri sogni, di cosa ci piacesse come una coppia normale. Ma a causa di quello che è successo non abbiamo mai avuto la possibilità di vedere come sarebbe andata la nostra storia e chissà, magari adesso avremmo potuto essere ancora insieme". Il delitto - Alle domande dei giornalisti che chiedono perché abbia cambiato più volte versione (il ragazzo disse che la Knox aveva lasciato il suo appartamento alle nove di sera per poi farvi ritorno solo all'una di notte), Sollecito risponde dando la colpa ai poliziotti: "Furono molto aggressivi, chiesi un avvocato e me lo negarono e nessuno degli interrogatori venne registrato, cosa che ho trovato strana" mentre la tanto contestata frase "Stanotte faremo sesso selvaggio" detta ad Amanda il giorno dopo l'omicidio, sarebbe - secondo lui - stata una trovata simpatica: "Perché lei aveva appena comprato della biancheria intima con sopra una mucca". Raffaele, che per poter sostenere le nuove spese processuali ha fatto una colletta su internet, è convinto che si tratti di una congiura contro di lui: "Che la giustizia italiana stia insistendo con la pazzesca teoria che l'omicidio di Meredith sia stato un perverso gioco sessuale per vendicarsi di me e Amanda e salvarsi la faccia. Al primo processo hanno detto che io ed Amanda ci stavamo baciando e toccando e che ho cercato Meredith perché ero eccitato dalle “vibrazioni sessuali”. Ma cosa mai significa? Non ho mai fatto sesso a tre o un'orgia in vita mia, mi sento come se fossi in un film dell'orrore, dove loro continuano a fare dei sequel. La pubblica accusa sostiene la sua teoria senza prove reali e questo è estremamente doloroso: sono sopravvissuto alle fiamme dell'inferno già una volta e ora sembra che vogliano farmi rivivere nuovamente quest'incubo. Avevo 23 anni e avevo appena incontrato una ragazza fantastica, perché mai avrei dovuto improvvisamente uccidere in modo così violento una che conoscevo a malapena e con una che avevo conosciuto solo cinque giorni prima? Non ha alcun senso". "Voglio innamorarmi" - La sua innocenza Sollecito la sostiene con forza, ribadendo quanto il ricordo di Meredith lo addolori: "Non dimenticherò mai Meredith e quello che è successo è stato davvero terribile, ma non sono responsabile della sua morte e m'intristisco quando sento che la sua famiglia dice di essere ancora convinta che ci siano altre persone coinvolte oltre a Rudy Guede, che è in prigione per l'omicidio e il cui DNA era ovunque sulla scena". Adesso però Raffaele vuole solo chiudere definitivamente questo capitolo e andare avanti, anche se è dice: "E' difficile. Perché ogni volta che incontro una con cui potrei essere felice poi devo spiegarle che mi chiamo Raffaele Sollecito e che sono coinvolto in un caso di omicidio e non è facile per l'altra persona accettarlo. Ma chi lo sa cosa succederà? Magari un giorno potrebbe capitare anche a me qualcosa di bello".

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