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Uccide la ex davanti al figlioEra già stato denunciato dalla donnaper violenza e stalking

La disperazione della mamma di Giusi

La venticinquenne era tornata a vivere con i genitori dopo anni di vessazioni e violenze. La madre: "L'avete tutti sulla coscienza. Avrebbero dovuto rinchiuderlo"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Ora che mia figlia è morta siete venuti tutti. Ma per due anni no, per due anni di denunce no. E ora mia figlia è morta. L'avete tutti sulla coscienza. Questa non è giustizia, lui avrebbero dovuto rinchiuderlo". Questo lo sfogo disperato della madre di Giusi Bonanno, la giovane di 25 anni uccisa stamattina a Palermo dall'ex convivente Benedetto Conti davanti al loro bambino di 2 anni. La donna piange davanti alla sua abitazione di via Occhiuta, dove la figlia era tornata a vivere e dov'è stata assassinata a coltellate. Racconta che Conti si era mostrato violento anche durante la convivenza, e che era stato denunciato ripetutamente alle forze di polizia. Una zia della vittima afferma che Giusi lo aveva denunciato anche per violenza sessuale. La coppia si era separata da gennaio, "perchè mia figlia era in pericolo", afferma la madre di Giusi Bonanno, e ricorda una serie di intimidazioni e violenze: "Ci hanno bruciato la macchina, ci hanno rotto il vetro, ci hanno lasciato una bottiglia di benzina dietro la porta con i fiammiferi, ci hanno insultato per telefono". Secondo la madre, i servizi sociali stavano valutanto se trasferire in una comunità Giusi e il bambino, per proteggerli: "Ma se dovevano proteggerli, dovevano rinchiudere lui, non mia figlia", grida la madre, che in preda a una forte agitazione è stata poi soccorsa da personale del 118.

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