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A scuola mamma e papà diventano "genitore 1" e "genitore 2"

Dai moduli di iscrizione alle scuole materne e quelle elementari spariscono i termini tradizionali: la proposta della consigliera Camilla Seibezzi

Lucia Esposito
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Via i termini "papà" e "mamma" dai moduli d'iscrizione all'asilo e alle scuole elementari di Venezia. Al loro posto, per evitare discriminazioni nei confronti delle coppie di fatto, gay o etero che siano, vengono introdotte le voci «genitore 1» e «genitore 2». Camilla Seibezzi, consigliere comunale fresca di delega ai Diritti Civili, ha spaccato la stessa maggioranza di centrosinistra di cui fa parte. La proposta, che in realtà è molto di più - visto che non si è concretizzata già quest'anno soltanto perché i tempi erano ormai troppo stretti - fa parte dei primi provvedimenti del suo mandato. L'idea della Seibezzi è quella di «abbattere gli stereotipi». E, per farlo, secondo il consigliere comunale «è necessario cominciare dal basso, con azioni politiche che incidano sulla pratica quotidiana».  Dura la reazione dell'onorevole del Pdl ed ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, secondo cui si tratta di «un'operazione propagandistica. Che Orsoni (Pd, ndr) si candidi in Parlamento se vuole occuparsi di altro rispetto alla politica locale. Mi fa ridere» prosegue «che un sindaco si occupi di discriminazioni razziali o di matrimoni omosessuali». Il primo cittadino di Venezia, finito al centro della polemica al pari della Seibezzi, prende subito le distanze, specificando di non sapere nulla della proposta. Sennonché, tra i primi interventi messi sul tavolo dalla sua delegata, ve n'è anche uno che equipara etero e omosessuali nelle graduatorie di assegnazione degli alloggi popolari. E un altro che, in accordo con l'assessorato all'Istruzione,  prevede che Seibezzi vigili sui testi destinati alle biblioteche scolastiche e civiche. L'obiettivo, sottolinea il consigliere, è quello di accertarsi che «la differenza venga presentata come una realtà esistente e di pari dignità». Seibezzi ha inoltre in programma workshop per bambini e convegni in difesa della cultura Lgbtg, ossia lesbiche, gay e transgender.

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